mercoledì 24 ottobre 2012

Porta a scuola i tuoi sogni … ma non dimenticarti la carta igienica

Il MIUR capitanato dal ministro Profumo ha mandato in rete uno spot pubblicitario dal titolo “ porta a scuola i tuoi sogni “ che ha suscitato nel mondo della scuola un autentico coro di protesta che sta invadendo il web.
Intanto si rimprovera al MIUR o meglio a chi ha materialmente commissionato il video il fatto che lo spot è stato girato non in una scuola pubblica ma in una privata, esattamente l’istituto tedesco di Milano Deutsche Schule Mailand, il che non è il massimo, se l'intento era quello di pubblicizzare l'istruzione pubblica forse era molto più corretto dare campo alle immagini reali di una scuola pubblica e non a quelle di una finzione scenica.
E poi questo artificio scenico è sembrato una mossa del tutto inopportuna visto che il governo sta per stanziare un finanziamento di oltre 200 milioni di euro alle scuole private, mentre  le scuole pubbliche subiranno, per un altro anno, pesanti tagli.
Ma al di là degli aspetti formali quello che sembra essere un vera e propria mancanza di rispetto verso chi veramente sta in trincea nella scuola è il fatto che nello spot viene dipinto un mondo che non c’è; alla scuola italiana non servono spot di propaganda ma interventi concreti e tangibili.
Nel video viene dipinta una scuola fatta di tablet, lavagne luminose, ebook, aule pulite e super tecnologiche ed il buon Vecchioni ( chissà se gratuitamente o a pagamento ) si presta a dar voce ad una sorta di presa in giro irriverente per tutti quegli insegnanti e sono tanti che per poter scrivere sulla lavagna devono portarsi da casa i gessetti e per tutti quegli studenti che nella loro scuola non trovano nemmeno la carta igienica nei bagni, altro che tablet,lavagne luminose e quant’altro … che pena, proprio vero che al peggio non c’è fine.

Doubleg

guarda il video

2 commenti:

  1. Anonimo24/10/12

    Hai proprio ragione... Al peggio non c'é mai fine.(agostino-Monza)

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  2. Anonimo24/10/12

    Hai proprio ragione... Al peggio non c'é mai fine.(agostino-Monza)

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