giovedì 28 novembre 2013

Berlusconi … è morto il Re, evviva il Re!

Se qualcuno pensa che quanto è successo ieri nell’aula di Palazzo Madama abbia consegnato Berlusconi al dimenticatoio della politica si sbaglia di grosso e ancora una volta la sinistra ha dimostrato di non avere la necessaria lucidità per saper trarre il massimo vantaggio politico da un evento epocale che potrebbe al contrario alla lunga trasformarsi in uno spiacevole boomerang.
Sì, perché la bramosia con cui il PD ha voluto chiudere a tutti i costi la vicenda della decadenza di Berlusconi consegnerà alla storia l’uomo di Arcore come una vittima, ma soprattutto gli permetterà di trarre nuovo slancio per poter preparare in assoluta libertà la prossima campagna elettorale che lo vedrà nuovamente protagonista.
Non sarà certamente un seggio da senatore, per un uomo che gode di ingenti patrimoni e di una visibilità mediatica straordinaria, a frenarne l’impegno politico ma anzi la decadenza gli permetterà di fare quadrato con i suoi fedelissimi ma soprattutto con i suoi milioni e milioni di elettori.
Non ho particolare simpatia per Berlusconi, non l’ho votato come non ho votato nessun altro candidato premier alle ultime elezioni, perché nessuno dei loro programmi aveva suscitato il mio interesse, e oggi sono pienamente soddisfatto di quella scelta.
Che su Berlusconi ci sia stato in tutti questi anni  una sorta di accanimento giudiziario è un fatto chiaro non solo ai suoi elettori ma anche alla stessa classe dirigente della sinistra e che poi lui ci abbia messo del suo ( vedi il caso Ruby ) per aiutare quei magistrati che lo hanno indagato è cosa altrettanto pacifica.
Quello che non torna, o meglio che è inaccettabile in questa vicenda è il metodo con cui si è realizzata; è quel volerlo far fuori a tutti i costi presto e subito, arrivando perfino a stravolgere il regolamento del Senato, passando dal voto segreto a quello palese che fa capire che dietro questa decadenza c’è una precisa regia.
Sarebbe bastato infatti attendere un mese o poco più per vedere Berlusconi  decaduto in automatico nel momento in cui scattando l’interdizione dai pubblici uffici il Senato ne avrebbe dovuto prendere semplicemente atto e quindi di fatto dichiararlo decaduto.
Che vi sia una precisa regia dietro questa epurazione lo dimostra il fatto che ieri in aula erano presenti per il voto tutti e quattro i senatori a vita (Elena Cattaneo, Carlo Rubbia, Carlo Piano e Renzo Piano – quest’ultimo mai visto prima in aula - ) nominati recentemente dal Presidente Napolitano che sembra oggi più che mai aver trasformato il suo settennato bis in una Monarchia Presidenziale; la presenza dei senatori a vita ( che dovrebbero essere persone super partes ) è apparsa più che altro un reverente omaggio a Napolitano, visto che sarebbe stata buona norma per loro astenersi su una votazione che riguardava un senatore che conti alla mano ha governato l’Italia più a lungo di De Gasperi.
Che dire poi di un Governo che si regge sull’appoggio di una trentina di senatori che hanno girato le spalle a Berlusconi non  per dare un futuro certo e sereno agli italiani, ma solo ed unicamente per un gioco di poltrone.
Ma quello che è veramente paradossale in questa vicenda è che si vota in velocità la decadenza da senatore della Repubblica di un pregiudicato ( come certi estremisti lo hanno bollato ) che per assurdo è uno dei più grandi contribuenti dello Stato italiano, in termini di tasse versate, mentre sui giornali non passa giorno che si dia conto della rimborsopoli che vede implicati centinaia di consiglieri regionali ( di ogni schieramento politico ) da nord a sud che anno dopo anno sembrerebbe abbiano sperperato centinaia di milioni di euro di soldi pubblici per acquistare indebitamente di tutto e di più!
Sarà solo un’impressione  ma chi ieri ha intonato il de profundis per il Re “deceduto politicamente” , oggi nella sala delle commemorazioni non troverà  la salma ma un cartello con scritto : non disperatevi …Torno Subito!

Doubleg




lunedì 25 novembre 2013

Calabria … quell’Italia che non c’è!

Il recente disastro che ha interessato la Sardegna ha focalizzato l’attenzione di tutti i media a livello nazionale e ha relegato nel dimenticatoio quanto in contemporanea è accaduto in Calabria, tra le province di Catanzaro,Crotone e Vibo Valentia con il capoluogo di regione colpito da un pauroso nubifragio.
Secondo i dati forniti da ARPACAL la forbice delle precipitazioni va dai 206 mm. caduti a Pagliarelle (KR) ai 140 di Catanzaro, passando attraverso i : 201 di Albi (CZ), 194 Cotronei (KR), 183 Serra San Bruno (VV), 180 Soveria Simeri (CZ), 177 Gimigliano (CZ), 175 Petronà (CZ), 164 Catanzaro - Sant'Elia Janò.
In buona sostanza nell’arco delle 24 ore sono caduti un po’ ovunque dai 100 ai 200 mm. di acqua, un quantitativo capace di mettere in ginocchio qualsiasi centro abitato, seppur inferiore della metà rispetto alle precipitazioni che hanno riguardato la Sardegna dove si sono registrati oltre 440 mm. nelle 24 ore, ma con una forte concentrazione nello spazio di poche ore, una sorta di muro d’acqua.

Catanzaro ha vissuto momenti difficili con case allagate, strade che sembravano autentici fiumi in piena e spesso inagibili, il tutto aggravato dalla rottura dell’acquedotto, fatto questo che ha lasciato l’intera città senza acqua per più giorni, e la situazione ad oggi non è ancora rientrata nella normalità tanto che le scuole di ogni ordine e grado continuano a rimanere chiuse.
In tutto questo caos generato da eventi atmosferici imprevedibili ma pur sempre annunciati con il dovuto preavviso da chi gestisce le previsioni meteo hanno brillato iniziative di carattere privato, come quella del presidente del Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese Grazioso Manno che ha messo a disposizione oltre 30 autobotti impiegati dagli allevatori per il trasporto latte, per portare acqua potabile nelle zone ancora a secco, o quella dell’imprenditore Cristofaro, titolare di ‘Acqua Calabria’ che ha fornito gratuitamente 15 mila bottiglie d’acqua minerale da distribuire ai cittadini.
Quello che ha dell’incredibile in questa vicenda è l’assoluta mancanza di informazione da parte dei media nazionali che nei principali telegiornali non hanno dato notizia di quanto stava accadendo in un territorio devastato dalla quattordicesima alluvione negli ultimi sei anni.
Le notizie hanno cominciato a circolare a livello nazionale solo dopo l’interessamento della cantante Fiorella Mannoia che ha pubblicato sulla sua pagina facebook alcune foto di quanto stava accadendo in Calabria.
Oggi a disastro avvenuto le Istituzioni locali invocano che sia fatto un forte pressing da parte della Regione sul Governo nazionale affinchè vengano inviate le risorse necessarie per rimettere in piedi un territorio che ancora una volta si trova in ginocchio.
   
Non conosco il Presidente Scopelliti e non ho notizie sul suo modus operandi nella gestione della Regione Calabria, ma  l’averlo visto partecipare sabato pomeriggio alle ore 18 a Roma alla presentazione del Nuovo Centro Destra mi ha fatto capire che se un Presidente di Regione nel momento in cui il capoluogo della Regione da lui amministrata è in pieno marasma trova il tempo per fiondarsi a Roma per svolgere attività di natura strettamente politica allora forse qualcuno dovrebbe interrogarsi sul perché i media non abbiano rimbalzato con la dovuta intensità le notizie relative al disastro in Calabria, cominciando con il chiedersi se le notizie siano state trasmesse nei modi e nei tempi giusti proprio dagli organi competenti della Regione.

Doubleg

domenica 24 novembre 2013

E' uscito il nuovo libro di una grande donna... Anna Marchesini


Nel libro vi sono nove racconti a forte carica umoristica in cui la narrazione esalta aspetti microscopici talvolta invisibili dell’esistenza, insospettabili trame, elementi irrilevanti eppure capaci di ribaltarne il racconto. In quasi tutte queste storie esiste un imprevisto trascurabile, un tarlo, un insetto che si insinua sornione nella trama, si intrufola, si accomoda, si incista, si nutre al buio, fa la tana, corrode, si ingrassa, prolifica, crepa e deflagra sino a provocare il ribaltamento della trama e costringere la storia a riscrivere il finale.
Mentre ci disponiamo ad osservare il disegno che incessantemente la vita traccia sulla tela dei personaggi, nel momento in cui giriamo il quadro scopriamo che un qualche diavolo di inaccessibile vizio, una sequela di accenti di cui non ci siamo accorti, uno scivolone, una carezza involontaria, una luce accesa nella casa di fronte, hanno mutato del tutto la scena.
E così a cucire le trame dei destini della vita ma anche della morte è un filo invisibile di fulminee irrilevanze, moscerine appunto in grado di travolgere gli eventi e di precipitare i personaggi da situazioni sentimentali in disgrazie irresistibilmente comiche o così indicibilmente tragiche da sfiorare la farsa.
Non può darsi che all’origine della Terra sia stata la lenta e irriducibile ascesa di un pidocchio al trono e che il Big Bang sia stato scatenato nell’attimo in cui il pidocchio poggiò il suo puntiforme deretano sull’intoccabile velluto che ahinoi! mascherava il caos?



Anna Marchesini è attrice, autrice e regista teatrale. Insieme a Solenghi e Lopez ha dato vita al celebre Trio.
Tra i suoi ultimi spettacoli, La cerimonia del massaggio di Alan Bennett, Le due zittelle di Tommaso Landolfi e Giorni felici di Samuel Beckett.
Insegna all’Accademia d’Arte Drammatica.
Nel 2011 ha pubblicato il suo primo romanzo, Il terrazzino dei gerani timidi.


Moscerine è edito da Rizzoli

martedì 12 novembre 2013

RMC … quando lo speaker va in TILT!

Mai più avrei pensato che sarebbero bastati due pensierini della sera  e una decina di commenti di fedelissimi ascoltatori di RMC a mandare completamente in TILT uno speaker dell’emittente monegasca, quello Stefano Bragatto che passerà alla storia non tanto per la sua voce per altro impostatissima o per la sua bravura alla conduzione ma più che altro per essere il Comunardo Niccolai della radiofonia italiana ( o meglio l’uomo degli autogol ) nonché il novello censore e bannatore degli ascoltatori di RMC.
Le gesta di questo speaker sui generis sono state narrate nel pensierino del 1 ottobre RMC ...quando per vincere fai autogol e in quello del 18 ottobre  RMC ... dove la censura è di casa! ( che consiglio di leggere per avere un quadro completo dell’intera vicenda ).
Uno speaker a cui piace spettegolare dei suoi colleghi ( in camera caritatis ) o che peggio ancora non li difende sul suo Blog personale ( tempestivamente chiuso ) quando vengono licenziati in tronco come raccontato dal sito Radiomusicsmile  nell’articolo del 30/03/2009 dal titolo “ Stefano Bragatto e alcuni commenti sul licenziamento di Mauro Pellegrino eJackie “ o come sottolineato da un lettore del pensierino che racconta “proprio Bragatto, colui che sul suo blog consentì ad alcuni lettori senza colpo ferire , quando se ne andarono dini e lester , di dare della m... a max venegoni, dell'elefante a valli, della pazza a jackie e di dire che luisella dovrebbe stare a casa a fare la maglia “.
Succede poi che sulla pagina Storditamente per una Radio di Gran Class giovedì 7 novembre venga pubblicato un post molto carino, una sorta di giochino in cui ipotizzando di fare una gita sociale con tutti gli speaker di RMC e avendo qualche burlone tolto un posto a sedere dall’autobus, si chiede agli ascoltatori chi vorrebbero lasciare a terra.
E’ evidente che gli ascoltatori più vicini alla pagina che sanno quale comportamento abbia tenuto il buon Bragatto nei confronti della pagina e della sua amministratrice, indichino in Bragatto lo speaker da lasciare a terra, ma altri ascoltatori tra cui alcuni frequentatori abituali della pagina esprimono commenti diversi indicando i nomi di altri speaker da non portare in gita.
Questo fatto deve aver mandato del tutto in TILT il Comunardo Niccolai dell’etere che animato da un vero e proprio impeto irrefrenabile sembrerebbe irrompere sulla pagina di Storditamente attraverso due fake di indubbia originalità ( Mario Rossi e Alessandro Grimaldi ) i quali non solo sviolinano consensi a cascata sullo speaker Bragatto ma uno di loro, tal Alessandro Grimaldi ( una sorta di neo “ Principino “ ) andrà con i suoi commenti, pedissequamente,  a ricordare ad ogni singolo ascoltatore che ha votato l’uscita di Bragatto dall’autobus i giudizi lusinghieri che avevano espresso su di lui in precedenti sondaggi fatti sulla pagina.
Nel giro di poco più di 15 minuti una zelante ascoltatrice “ novella 007 “ smaschera apertamente i commenti dei fake con il risultato che nel giro di pochi minuti i commenti di Mario Rossi e del Principino Alessandro Grimaldi spariscono dalla pagina e il buon Bragatto non trova di meglio che segnalare a facebook i commenti a lui contrari come violazione della privacy con la conseguenza che gli estensori dei commenti ( commenti del tutto normali ) vengono bloccati da facebook per svariate ore, e tra le persone bloccate risulta esserci anche l’amministratrice della pagina Storditamente.


Restano a futura memoria di questa spiacevole vicenda gli screenshot che una ascoltatrice ha provveduto ad inviarmi e che giustificano la pubblicazione di questo pensierino, nonchè quelli relativi a tutti i commenti di Grimaldi e Rossi.
Ho scambiato in passato alcuni messaggi con il buon Bragatto, al tempo dei primi sondaggi che effettuò la pagina Storditamente e mi complimentai con lui per l’enorme seguito che sembrava avere e per l’aver in qualche modo contribuito a rendere più interessante, con la pubblicazione di alcuni gadget vintage, quella pagina che io ritengo essere un vero e proprio fiore all’occhiello per la radio di Gran Class.
Oggi a fronte di quanto è successo ne prendo le distanze e non potrebbe essere diversamente perché mai e poi mai potrà avere la mia approvazione chi utilizza la censura per togliere ad un essere umano la propria libertà d’espressione.
Ritengo inaccettabile ogni e qualsiasi forma di censura, tanto che in occasione della “ querelle” nata tra RMC e qualche centinaio di ascoltatori ai tempi dell’arrivo di Platinette non esitai un attimo a mettere a disposizione la pagina di questo Blog per permettere agli ascoltatori bannati da RMC di poter esprimere la loro opinione su quell’incresciosa vicenda.
Del resto Bragatto ha nel suo entourage di amicizie proprio alcuni di quegli ascoltatori che furono bannati da RMC e mi fa specie che oggi lui usi gli stessi sistemi per i quali manifestava solidarietà in allora ai suoi amici che ne furono colpiti, ma non mi meraviglio più di tanto poiché Bragatto ha nel buon Di Maggio il suo mentore e Maestro, quel Di Maggio che da amministratore della pagina di Si Salvi Chi Può tiene costantemente bannato il sottoscritto e ilpensierinodellasera da oltre un anno dalla pagina di quel programma che nel frattempo mi sembra voglia chiamarsi “ Si Salvi Signò ”.
Quello che mi piace sottolineare non è tanto il fatto di utilizzare o meno un fake, non mi scandalizzo di certo perché per un giornalista esistono gli pseudonimi,  ma il fine per cui vengono utilizzati, per creare consenso verso la propria persona e questo spiega i risultati anomali di certi sondaggi iniziali pubblicati sulla pagina Storditamente.
Del resto domenica pomeriggio nei tre post pubblicati sulla pagina di RMC durante l’orario di conduzione di Bragatto dalle 14 alle 18 sono apparsi in totale 22 commenti e questo la dice lunga sull’appeal del conduttore che nel frattempo magari avrà smesso ( visto che è stato smascherato ) di mandare messaggi a raffica, la domenica, agli ascoltatori con scritto ( è disponibile lo screenshot ) : * Ciao … aspetto il tuo “ mi piace “ o un commento nel post con il Braghy sulla pagina fb di RMC  *.
Ma tornando a uno dei primi sondaggi fatto da Storditamente  in cui si chiedeva agli ascoltatori di indicare il loro speaker preferito, oggi alla luce di quanto è emerso appare del tutto irreale che Bragatto abbia potuto raccogliere tante preferenze quasi al pari della mitica Luisella, perché sarebbe un po’ come se dovendo nominare il calciatore italiano in corsa per il pallone d’oro venisse nominato Siligardi del Livorno anziché Andrea Pirlo.
Mi auguro che quanto prima la Direzione di RMC provveda a fare quello che avrebbe già dovuto fare dagli inizi di ottobre e cioè staccare la spina, un po’ come si faceva una volta con i flipper quando andavano in TILT!
Ma si può lasciare la gestione di una pagina social di una radio come RMC nelle mani di uno speaker che non accetta alcun tipo di critica o peggio ancora banna una pagina che raccoglie 1250 aderenti e non ancora contento richiede a facebook di bloccare questo o quell’ascoltatore di RMC che si è permesso in un giochino di farlo scendere dall’autobus!
Possibile che la direzione di RMC sia l’unica a non accorgersi dell’uso personale che viene fatto di una pagina social pubblica quando ormai se ne sono accorti la stragrande maggioranza degli ascoltatori  che non si riconoscono più in una pagina che pubblica di tutto e di più meno quello che veramente interessa agli ascoltatori : il post da commentare relativo al programma che stanno ascoltando!
Cui prodest tutto ciò? Agli ascoltatori no di certo, e  allora sarebbe opportuno staccare la spina finchè si è in tempo perché il primo imperativo per una radio che perde ascoltatori ciclicamente ad ogni rivelazione dati è quello di cercare nuovi ascoltatori e non quello di bannare quei pochi che ha.

Doubleg



venerdì 8 novembre 2013

RMC … i dati d’ascolto fanno lanciare il Si Salvi Chi Può… è naufragio!!!

Ogni volta che mi accingo a consultare le tabelle dei dati d’ascolto rilasciate da Radio Monitor ho sempre la recondita speranza di vedere nella casella riservata a Radio Monte Carlo un piccolo segnale che possa far ben sperare per il futuro di quella che fu la Radio di Gran Class, e scrivo che fu prendendo a prestito un commento rilasciato su facebook  non molto tempo fa da uno degli ex speaker storici dell’emittente monegasca che si chiedeva se fosse ancora giusto accomunarla  “ a quale  Class “?
Ma anche questa volta, i dati resi pubblici da Radio Monitor martedì 5 novembre e relativi al periodo settembre 2012 - settembre 2013, confrontati con quelli del 1° semestre 2013 fanno registrare un ulteriore pesante calo di ascolti dell’emittente monegasca che perde ben 48.000 ascoltatori.
Poco importa se questa perdita può essere contestualizzata in un quadro generale che fa segnare un brusco calo degli ascolti radiofonici, dove in Italia a quanto pare gli ascoltatori sono scesi di circa un milione di unità, per la precisione 918.000 persone sembra non prediligano più la radio come mezzo di ascolto.
Il dato che riguarda RMC è ormai un dato consolidato nel tempo e rivelazione dopo rivelazione le tabelle ci mostrano impietosamente come quel che rimane della gloriosa radio dei tempi che fu sia ormai saldamente all’ultimo posto tra le Radio italiane a livello nazionale, superata addirittura da una radio a carattere regionale come Radio Subasio.


Ma il vero dato rivelatore della pochezza del proprio “ appeal “ verso gli ascoltatori RMC lo fa vedere nella rivelazione relativa agli ascoltatori in ascolto nel quarto d’ora medio giornaliero, dove in tre differenti rivelazioni a distanza di tempo non va oltre una forbice compresa tra i 92.000 e i 98.000 ascoltatori.
Questo dato è molto significativo perché in pratica rivela quanti ascoltatori stanno ascoltando un’emittente radiofonica nello spazio temporale di un quarto d’ora per l’intero arco della giornata, per dar modo di capire a chi deve investire in pubblicità su quanti ascoltatori di media possono ascoltare un messaggio pubblicitario lanciato in una qualsiasi fascia oraria.
In questa rivelazione RMC oltre ad essere battuta da Radio Maria e Radio Subasio, vien pure superata da Radio Zeta, una radio territoriale della provincia di Bergamo.


Ma dalla recente rivelazione a uscire con le ossa rotte non è la sola RMC ma l’intero gruppo Finelco che fa registrare una flessione totale di 211.000 ascoltatori che vuol dire in pratica che con le sue tre ammiraglie il gruppo da solo copre una perdita di ascolti pari quasi al 25% dell’ intero calo a livello nazionale.
Ho cercato più volte di trovare una spiegazione logica per poter commentare dati che si commentano da soli e oggi a ben vedere mi viene da sorridere se penso ad alcuni commenti postati da qualificati speaker che annunciavano con rulli di tamburo di poter registrare per il proprio programma un aumento considerevole degli ascolti.
Sarei veramente curioso di poter conoscere da quale cilindro magico possano essere uscite tali anticipazioni, visti i dati appena pubblicati e tenuto soprattutto conto del fatto che nelle rivelazioni rilasciate non si fa alcun cenno a dati rilevati per fasce orarie.
Ironia della sorte proprio il programma che vantava un notevole incremento dei propri ascolti diventa il vero protagonista di questa terza tranche di rivelazioni perché visti i risultati definitivi per RMC è proprio il caso di lanciare il Si Salvi Chi Può! perché siamo in presenza di un vero e proprio naufragio.


Doubleg

martedì 5 novembre 2013

Siamo tutti un po' Tafazzi...

Ve lo ricordate il buon Tafazzi che circa un ventennio  fa Giacomo Poretti  portò in Tv in occasione del programma televisivo Cielito Lindo, per poi consacrarlo nel’95 in Mai dire Gol.
Oggi a distanza di tanti anni un personaggio del genere è oltremodo  attuale tanto che  in questa Italietta che viviamo quotidianamente viene quasi spontaneo affermare che in fondo in fondo siamo un po’ tutti dei Tafazzi.
E non potrebbe essere diversamente in un’Italietta  che la domenica pomeriggio in televisione  riesce a portare a galla ancora una volta la Costa Concordia, ma non è l’immagine del relitto ad essere sbattuta con veemenza nelle nostre case ma bensì il Comandante e la Ballerina che uno da Giletti nell’Arena e l’altra da Barbara D’Urso in Domenica Live si rendono protagonisti, complici di chi l’ha ideata, di una brutta pagina di televisione, che sa unicamente di pruriginoso e di morbosità.
Ma se poi vai a vedere i dati di ascolto dei due programmi, ecco che spuntano 5,2 milioni di italiani ( 3,4 mil. per l’Arena e 1,8 mil. per Domenica Live ) pari a uno share totale del 29,5% ( più di un italiano su quattro) che erano sintonizzati sui due programmi di approfondimento della domenica pomeriggio.
E che dire degli oltre 4 milioni e 400 italiani che la sera prima hanno assistito alla performance “ tutta da ridere “ di Anna Oxa in Ballando sotto le stelle, dove pur non avendo di fatto ballato nella seconda prova è stata ammessa alla prossima puntata grazie al televoto! ( ma chi l’avrà mai votata, visto la tragicomica sparata che ha mandato in scena ).
Ma siamo dei Tafazzi anche quando non riusciamo a cogliere la sottile differenza che intercorre tra una telefonata fatta alle pubbliche istituzioni da un Premier piuttosto che da un Ministro della Giustizia e in questo caso non siamo noi a bastonarci ma bensì quella classe politica che dovrebbe degnamente rappresentarci in Parlamento e che invece continua a far finta di non capire i messaggi che gli stiamo mandando.
Se a destra piangono non è che a sinistra possano ridere perché sono tanti i Tafazzi che non comprendono come in una città come Torino il Partito Democratico nell’ultimo anno abbia più che raddoppiato i propri iscritti in un momento storico in cui alla gente solo a sentir pronunciare la parola politica viene la nausea, e intanto la nostra Italietta è all’ottantasettesimo posto nella classifica della Banca mondiale per facilità di fare impresa e al settantasettesimo per snellezza e costi delle procedure amministrative necessarie per iniziare un’attività.
Del resto succede pure, e qui siamo tutti doppiamente Tafazzi, che in una delle più belle città della nostra penisola per lasciare a imperitura memoria “ il segreto di Pulcinella “ si mettano all’asta pure i biglietti per far la coda alla posta senza che nessuno intervenga.
L’unica nota positiva in mezzo a tante “ tafazzate “ sono i venti milioni di incasso fatti registrare ai botteghini nei primi quattro giorni di proiezione del nuovo film di Checco Zalone “ Sole a catinelle” che sta a dimostrare quanto gli italiani abbiano bisogno di sorridere, per cui togliamoci per un paio d’ore la calza maglia nera e andiamo a divertirci al cinema, uscendo troveremo ad attenderci la solita Italietta ma almeno proveremo a combatterla con il sorriso sulle labbra.

Doubleg