lunedì 9 dicembre 2013

RMC …quando la Gran Class diventa un optional!

Sembra proprio che a radio Monte Carlo la Gran Class sia ormai un lontano ricordo e che l’emittente monegasca non perda occasione per cercare di allontanare da sé i propri fedelissimi ascoltatori, pensando più a cancellare i commenti che gli stessi postano sulla sua pagina facebook piuttosto che a dare risposte alle domande del tutto legittime che vengono postate sotto i post pubblicati sulla pagina.
Della gestione fallimentare in termini di consensi della pagina social di RMC abbiamo già dato conto senza peraltro che nessuno abbia eccepito nulla sui numeri riportati nel pensierino RMC ...quando per vincere fai autogol “, oggi ci piace sottolineare il comportamento di chi gestisce o monitora la pagina facebook in merito ai commenti che da qualche giorno a questa parte vengono postati dagli ascoltatori in merito alla richiesta di notizie sulla mancata messa in onda della “ canzone natalizia “ personalizzata.
E così mentre Radio Deejay la cui pagina facebook conta 1.121.748 ” mi piace “ ha sentito il bisogno di dedicare ai propri ascoltatori la canzone di Natale Comunque auguri “ dando la notizia sulla propria pagina social il 6 dicembre con un post che ha collezionato : 1404 condivisioni, 6438 mi piace e 581 commenti, RMC sulla sua pagina che conta poco più di 90.000 “ mi piace “ che cosa fa? Cancella i commenti degli ascoltatori che richiedono notizie sulla canzone di Natale!!!
Non più tardi di ieri pomeriggio, nel periodo in cui era in onda il buon Bragatto, su uno dei due post che sono stati pubblicati ( ottenendo 14 commenti – si avete letto bene, 14 commenti ) nelle 4 ore di programmazione pomeridiana, il cancellatore folle ha pulito la pagina da un commento di un ascoltatore che richiedeva notizie su quale fine avesse fatto la canzoncina per l’ormai imminente Natale.
Non ho la più pallida idea se l’ UCAS ( Ufficio complicazioni affari semplici ) che opera h24 a RMC abbia predisposto la realizzazione o meno per quest’anno della canzone di Natale, ma ho avuto modo di sentire quella approntata da Radio Deejay e l’ho trovata molto carina e soprattutto ho colto un qualcosa di particolare che traspare nel mentre la si ascolta … e la parola che mi sovviene è “ armonia “.
Quell’armonia necessaria per dare ad un prodotto sia pure commerciale quell’impronta di familiarità capace di trasmettere al proprio pubblico un sentimento di affetto e vicinanza per una festività particolare come solo il Santo Natale sa essere.
Non me ne vogliano gli speaker di RMC ma credo che in un momento dove tutti dovrebbero remare nella stessa direzione per tentare di risollevare l’emittente per cui lavorano, non li vedo proprio (mentre  alcuni di loro si limitano unicamente a coltivare il proprio orticello) intenti ad esibirsi tutti insieme per confezionare una canzoncina da dedicare ai propri ascoltatori, non fosse altro perché il capitano non ha il controllo del proprio equipaggio … ben felice però di essere smentito già da domani mattina!

Doubleg


venerdì 6 dicembre 2013

Buongiorno, signora maestra!

Capita che a seguito della chiusura dei settori Nord e Sud dello Juventus Stadium, decisa dal giudice sportivo a causa di cori razzisti, la Juventus avanzi la proposta accettata dalla FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio), di ospitarvi i bambini.
Capita che nasca così l’iniziativa GIOCA CON ME...TIFA CON ME, legata ai due progetti “Premio Un Calcio al Razzismo” e “Gioca con me”, realizzati da Juventus Football Club, Centro UNESCO di Torino e Juventus Soccer School.
Capita che l’iniziativa “Gioca con me…tifa con me” significhi l’apertura dello stadio a 6.400 bambini e ragazzi delle scuole elementari e medie e delle scuole calcio in occasione della partita Juventus-Udinese di domenica 1 dicembre; iniziativa che si svolge con il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO.
Capita che durante la partita Juventus – Udinese  a cui stanno assistendo i bambini “ premiati” e convocati per assistere ad una giornata di sport, nello specifico di quello sport che pure loro praticano, un intero settore di questi bambini non trovi di meglio che insultare con una parolaccia il portiere avversario per l’intera partita ogni qualvolta si appresti ad effettuare il rinvio dalla sua porta.
Capita che nessuno degli accompagnatori dei bambini abbia sentito il bisogno di intervenire per porre fine a uno spettacolo degno del peggior tifoso adulto.
Capita che in una Italia, dove l’educazione sta diventando ogni giorno che passa sempre di più un optional, dei bambini riescano ad imparare e mettere in pratica alla prima occasione che gli si presenta il lato peggiore dell’essere tifoso senza che nessuno mai li abbia istruiti in tal senso, quasi come a dimostrare che l’intolleranza possa essere un fattore naturale insito dentro ognuno di loro.
Capita che a questi bambini che partecipano a progetti realizzati dalla società sportiva di riferimento e dal Centro Unesco di Torino nessuno, a quanto sembra, abbia mai letto e spiegato quanto riportato sul sito www.unesco.org : “La pratica dello sport è uno strumento riconosciuto per la promozione della pace, in quanto ignora le frontiere geografiche e classi sociali...Lo sport è un potente strumento per rafforzare i legami e le reti sociali, e per promuovere gli ideali di pace, fraternità, solidarietà, non violenza, tolleranza e giustizia".
Capita che chi scrive sia fermo ad un’idea di calcio che era quella dei Rivera e dei Mazzola, giocatori che furono per la loro squadra autentiche bandiere e che riuscirono a trasmettere ai ragazzini che li tifavano l’amore per i colori di una maglia, amore che veniva prima di ogni altra cosa e che presupponeva il rispetto sempre e comunque dell’altro, anche quando l’altro si chiamava “ avversario”.
Capita che sempre chi scrive abbia festeggiato la propria Comunione ricevendo in regalo la maglietta della squadra del cuore e portandola a scuola per farla vedere ai compagni di classe, prima di entrare in classe si rivolgesse alla propria maestra dicendole : “ Buongiorno, signora Maestra … posso far vedere ai mie compagni la maglietta ricevuta in regalo? “.
Ecco, senza andare a scomodare psicologi od educatori penso che la spiegazione di quanto accaduto domenica sugli spalti del Juventus Stadium stia tutta in quel “ Buongiorno, signora Maestra “ di lontana memoria, oggi sostituito in buona parte delle scuole elementari da un confidenziale “ Ciao Maria o Francesca  o Luisa che sia “.

Doubleg