giovedì 25 aprile 2013

Governo ... un giovane DC per mettere d'accordo PD e PDL

E così la montagna ha partorito un topolino, invece di rimandare gli italiani a rivotare al più presto il neo rieletto Presidente Napolitano ha affidato l'incarico di formare il nuovo Governo ad Enrico Letta un giovane DC che ha avuto come suo mentore niente meno che Beniamino Andreatta.
Ma la strada per il vice segretario del Partito democratico non sarà delle più facili, perchè mentre tenterà di sciogliere i veti incrociati che gli eterni nemici amici del Pd e Pdl gli metteranno sul tavolo al momento delle consultazioni, dovrà guardarsi le spalle da quanti nel suo partito hanno già iniziato a tramare per far sì che il suo tentativo non vada a buon fine.
E mentre il Paese si sta avviando verso una fase tragica e forse irreversibile sotto il profilo economico ed occupazionale, nei palazzi romani riprendono come se niente fosse accaduto i giri di valzer delle poltrone e della spartizione di quel potere che ha sempre e solo generato il nulla.
E che il teatrino della politica sia ormai un fatto fisiologico lo dimostra la decisione presa oggi dal Governo tutt'ora in carica che ha stabilito che l'IMU da tassa temporanea ( con una durata prevista di tre anni ) diventerà permanente, mentre la saggezza avrebbe consigliato di rimandare una tale decisione visto che tra i due maggiori sostenitori dell'eventuale nuovo Governo vi sono il Pdl che vuole abolire del tutto  l'IMU ed il PD che vuole correggerla!
Povera Italia!

Doubleg

martedì 23 aprile 2013

A Roma parte la Repubblica presidenziale e in FVG trionfa l’astensione

Ci sono vari modi per incominciare a fare la rivoluzione ed il primo è quello di non andare a votare e sono contento che i friulani abbiano capito appieno il significato del loro gesto.
Ho sempre pensato in tempi passati che il non andare a votare poteva essere un errore fondamentale perché in qualche modo si finiva con lasciare il campo libero a quei partiti nei quali non riponevo la mia fiducia, ma oggi dopo quello che è successo in occasione della elezione del nuovo Presidente della Repubblica con la dovuta obbiettività posso dire in tutta tranquillità di non riporre alcuna fiducia in nessuno dei partiti che attualmente sono rappresentati in Parlamento.
Lo spettacolo che hanno messo in scena i parlamentari nel teatrino dell’elezione del Presidente della Repubblica è stato indegno ed irrispettoso nei confronti dei cittadini che hanno affidato ad ognuno di loro il mandato a rappresentarli.
E così ieri in Italia è nata senza che sia prevista dalla Costituzione la Repubblica Presidenziale, perché il discorso di re-insediamento di Napolitano è stato un vero e proprio proclama di natura politica e non un accorato invito super partes alle forze politiche.
Ci ritroviamo dunque un Presidente che dopo averci propinato un Governo Monti grazie alla completa inettitudine della classe politica della precedente legislatura da oggi in avanti deciderà in solitaria, ma di concerto con i partiti che forniranno i loro uomini per la causa, la formazione del nuovo Governo che non sarà null’altro che una tregua a tempo per le varie belligeranze comuni a questo o quel partito; e così ci tocca sentire del veto della Bindi sul nome di Letta, di quello della Lega sul nome di Amato, di quello dei Renziani su D’Alema, il tutto in una sorta di giostra infinita che dopo essersi fermata per un attimo per far cogliere a Napolitano la  “ coda di volpe “ riprende il suo triste e monotono girotondo.
E mentre a Roma andava in scena l’investitura del Presidente a vita, in Friuli Venezia Giulia gli elettori disertavano le urne, consegnando alla storia dei dati catastrofici con un affluenza scesa nel giro di due mesi dal 77,19 di febbraio al 50,48 di ieri.
Ma non è solo l’astensionismo a far capire quale messaggio hanno voluto lanciare all’Italia i friulani, basta infatti andare a vedere i voti che hanno raccolto i tre principali partiti rappresentati in Parlamento : il Pd ha perso in due mesi 72.000 voti, il Pdl 58.000 e il M5S 142.000 voti passando dai 196.218 raccolti alle elezioni alla Camera a poco più di 54.000 di ieri.
In Friuli V.G. su poco più di 1 milione di aventi diritto al voto oltre 550.000 persone non sono andate a votare.
Che sia l’inizio della fine ?

Doubleg

Credits : vignetta di Marilena Nardi

domenica 21 aprile 2013

Quirinale … l’abbraccio che sbeffeggia i cittadini

E così in un mondo dove la Chiesa dimette il suo Papa di 86 anni incapace per sua stessa ammissione di dare ai fedeli nei tempi brevi quelle risposte che si attendono guidando il Governo della Chiesa verso nuove ed ulteriori riforme che possano riavvicinare i fedeli e trovarne di nuovi, la classe politica italiana riconsegna le sorti della Repubblica nelle mani di un uomo di 88 anni che dovrebbe finire il proprio mandato alla veneranda età di 95 anni.
Un uomo che da mesi andava ripetendo che mai e poi mai avrebbe accettato un secondo mandato e poi ieri con la scusa di fare un gesto di profondo amore verso il suo Paese ha messo in pratica quel modus operandi che nella politica italiana viene esercitato un giorno si ed uno no, il “ voltagabbanismo”.
Ma voi credete veramente che il Presidente Napolitano politico di lungo corso e navigato abbia rinunciato alla tanto agognata pensione per puro spirito di servizio verso il suo Paese o forse perché quelle telefonate tra lui e Mancino, che verranno distrutte ( e devo ancora capire perché ) sono rimaste nella memoria di quanti le hanno ascoltate mentre svolgevano il proprio lavoro.
La politica vive ed opera da sempre applicando un concetto fondamentale quello del “ dare per avere “ che non è altro che una sorta di ricatto continuo.
Ma la fotografia che passerà alla storia in occasione di queste elezioni presidenziali è quella che ritrae l’abbraccio avvenuto in Parlamento tra Pier Luigi Bersani e Angelino Alfano, un abbraccio che irride tutti gli italiani e non solo quelli che hanno simpatie politiche per la destra o la sinistra, un gesto che lascia capire in una maniera disarmante come i due maggiori partiti italiani Pd e Pdl abbiano inciuciato insieme per vent’anni per spartirsi il potere politico ai danni dei cittadini.
E oggi a bocce ferme penso che siano molti gli italiani che si pongano una domanda semplicissima : siamo andati a votare due mesi fa per avere un nuovo Governo e di seguito un nuovo Presidente della Repubblica e oggi ci ritroviamo con lo stesso Governo e lo stesso Presidente rieletto dai nostri rappresentanti in Parlamento! Ma allora cosa siamo andati a fare a votare?

Doubleg

sabato 20 aprile 2013

Quirinale … la classe politica italiana non si smentisce e partorisce il nulla!

E così dopo 50 giorni di teatrino della politica dove si sono avvicendati nei più diversi ruoli chi prima e chi dopo gli esponenti del peggio della nostra classe politica italiana oggi è arrivata la conferma di quello che buona parte degli italiani si aspettavano da questi politici inossidabili e profondamente adusi a riciclarsi.
Dopo averci riempito la testa per tutta la campagna elettorale sia la destra che la sinistra con proclami volti a cambiare l’Italia del tipo “ l’Italia giusta “ o “ l’Italia che cambia “ oggi questi statisti che cosa hanno fatto spinti da una sorta di disperazione se non presentarci come il nuovo che avanza una personalità come Napolitano, sulle cui capacità politiche nessuno può eccepire nulla ma che siede ininterrottamente in Parlamento ( tra quello italiano ed europeo ) da 60 anni, si avete letto bene da sessanta anni.
Ma questi signori che vivono nella maggior parte dei casi del “ mestiere di far politica “ si renderanno mai conto di quello che hanno messo in atto con la votazione di oggi, e cioè un passaggio istituzionale che non tiene minimamente conto dei desiderata che gli italiani hanno espresso nelle recenti consultazioni elettorali.
E allora bisogna avere il coraggio di dire le cose come stanno, Napolitano è stato riproposto perché nessuno tranne forse il M5S vuole tornare nell’immediato nuovamente alla urne, non lo vuole la Lega che non vedrebbe confermato il suo misero 4%, non lo vuole SEL perché di sicuro non ha ancora assorbito la botta presa alle ultime elezioni dove ha rimediato un misero 3%, non lo vuole Scelta Civica perché non vedrebbe confermato il sia pur deludente risultato ottenuto a febbraio, non lo vuole il Pd perché dopo la dimostrazione di totale inaffidabilità messa in mostra nella gestione dell’elezione del Presidente della Repubblica verrebbe fortemente penalizzato dagli elettori e non lo vuole il Pdl perché una sfida elettorale tra Renzi e Berlusconi consegnerebbe il Cavaliere finalmente ad una meritata pensione.
E così da questa sera riprenderà , anzi è già ripartito, il teatrino della politica con il Pdl che non vorrà infierire sul Pd, e con il Pd che si vanterà di aver ottenuto con Napolitano un risultato eccellente e che ricompatterà l’Italia e intanto la povera gente continua giorno dopo giorno a non sapere come fare ad arrivare non alla fine del mese ma alla metà.
Penso in conclusione che oggi buona parte degli italiani abbiano capito che per cambiare l’Italia non è più possibile affidarsi ad una classe dirigente totalmente inaffidabile, e non serve neppure affidare i propri intendimenti a quel mondo magico ma effimero che è la rete od il web che dir si voglia, è necessario fare quello che tanti anni fa i cittadini francesi misero in atto : la Rivoluzione.
Per la cronaca non sono mai stato in tutta la mia vita un estremista, di destra o di sinistra che sia, ma piuttosto un moderato ma oggi francamente penso che veramente non se ne possa più!

Doubleg

venerdì 19 aprile 2013

Quirinale … il tradimento del PD

L’immagine che più mi è rimasta impressa nella gestione della candidatura Marini da parte della segreteria del Pd, che ha portato al suicidio perfetto un partito che non è mai stato un partito ma una sorta di aggregazione di correnti contrapposte, è la visione di una giovane militante in lacrime in piazza Capranica mentre risponde all’intervistatore di turno chiedendosi come abbiano potuto i dirigenti del suo partito tradire i propri elettori.
Ecco questa è la fotografia perfetta di un partito che ha sempre nascosto con il suo voler essere democratico e quindi aperto alla dialettica interna dei propri dirigenti il vero problema che lo avvolge dai tempi della fusione tra Ds e Margherita e cioè l’essere non un partito vero e proprio ma una sorta di laboratorio aperto dove ogni capo o capetto si crea la propria corrente per poter gestire al meglio la sua fetta di potere e di conseguente visibilità.
Ma la vera ragione del tracollo del Pd o meglio del non aver mai saputo alzarsi in volo sta nella totale incapacità di trovare al proprio interno un vero e proprio leader capace di imporsi non per i demeriti degli altri ma per la propria forza ed autorevolezza; è triste doverlo scrivere ma senza scomodare Berlinguer, oggi per far uscire dal pantano in cui si trova il Pd basterebbe forse una delle sue segretarie vista la pochezza degli attuali dirigenti che ne reggono le sorti.
Il non essere riusciti a portare in porto la candidatura di Marini alla prima votazione non fa altro che confermare quanto scritto ieri e cioè che nel Pd è implosa la rottura profonda tra le sue diverse anime,fatto questo che ha consegnato agli italiani la visione di un partito perdente che non essendo in grado di essere unito su una propria proposta mai e poi mai potrà pretendere di governare il Paese non riuscendo a governare se stesso.
Del resto trovo poca differenza tra chi chiama “ impresentabile “ il proprio avversario politico e poi diventa a sua volta “ inaffidabile “ non su dove scegliere di andare a fare la spesa ma sul proprio candidato alla Presidenza della Repubblica.
Il Pd se vuole veramente guardare avanti deve imparare una regola fondamentale che è quella di coltivare e bene il proprio orto anziché pensare a quello del vicino; la continua demonizzazione di Berlusconi ha avuto un effetto boomerang perché non è saggio continuare a sparlare del proprio avversario politico quando questo raccoglie in giro per l’Italia il tuo stesso numero di voti e quando soprattutto nell’arco temporale di venti anni è riuscito sempre a fronteggiare con successo personaggi del calibro di Ochetto,Veltroni,Rutelli,Fassino,Prodi, D’Alema e Bersani che di volta in volta gli si sono parati davanti per mandarlo a casa.
Se oggi i militanti del Pd sono arrivati a bruciare in piazza la propria tessera un motivo ci sarà ed allora al buon Bersani e al suo codazzo di capi e capetti non resta altro che prendere atto che gli italiani hanno chiesto a febbraio alla classe politica di cambiare pagina e se veramente hanno a cuore non solo a parole il destino dell’Italia abbiano la compiacenza di fare un passo indietro prima di essere inesorabilmente spazzati via alla prossima tornata elettorale.

Doubleg


Photo credits : larepubblica.it

giovedì 18 aprile 2013

Quirinale … Bersani mette in atto il suicidio politico del PD

Il buon Bersani che per cinquanta giorni ha giocato a briscola con gli italiani ieri ha calato sul tavolo di gioco il suo asso, proponendo come futuro Presidente della Repubblica quel Franco Marini che alle ultime elezioni politiche non è stato eletto in Parlamento dagli elettori della sua regione.
E così il PD dopo aver fatto le barricate per mandare a guidare il Governo il suo segretario Bersani che  è stato bocciato dai suoi concittadini, oggi colleziona l’ennesima brutta figura proponendo un nome per il Quirinale che non gode della fiducia non solo di buona parte degli italiani ma addirittura di una larga parte dei dirigenti del partito democratico e di buona parte dei suoi elettori; non a caso ieri sera al termine della riunione dei gruppi parlamentari del PD in Piazza Capranica a Roma si è radunata una folla di militanti per protestare contro la decisione assunta dal partito.
Questa decisione se troverà riscontro in Parlamento la dice lunga su come alla classe politica italiana ed in particolare a quella del PD a nulla siano serviti i segnali lanciati dagli elettori in occasione della recente consultazione elettorale.
La scelta eventuale di Marini sarà una risposta che la stragrande maggioranza dei cittadini non condividerà, in quanto rappresenterà la precisa e convinta voglia di non cambiare nulla perché dal 16 maggio ricomincerà ad andare in scena il vecchio teatrino della politica.
Questo accordo raggiunto in extremis tra PD e PDL sta a dimostrare che ai partiti ancora una volta non stanno a cuore gli interessi e le esigenze dei cittadini ma solo ed unicamente una meschina suddivisione delle poltrone.
E se l’operazione Marini andrà in porto non è escluso che il nuovo Presidente della Repubblica possa assegnare l’incarico per formare il nuovo Governo a quel Massimo D’Alema che oggi appoggiando per davvero la sua salita al Quirinale e non come nel 1999 di fatto paga un debito rimasto ancora aperto.
Del resto il buon Bersani come potrebbe, dopo cinquanta giorni di proclami contro il governissimo con Berlusconi, una volta eletto Marini farsi assegnare l’incarico per mettere su un governo con gli impresentabili.
Da questa “ combine “ per il Quirinale emergono due dati certi : l’ennesima brutta figura di una classe politica italiana che oggi più di ieri dimostra quanto sia lontana dai problemi della gente e il suicidio politico del Partito Democratico e del suo segretario Bersani che dopo aver rincorso il buon Grillo per un mese e preso schiaffi su schiaffi, oggi per la bramosia di poter governare a tutti i costi e per tener lontano il più possibile il buon Renzi dai palazzi romani ha scelto una linea politica non condivisa da buona parte dei suoi elettori.
Un vero e proprio suicidio politico che non potrà che essere il prologo di una rottura profonda tra le varie anime del partito.

Doubleg


lunedì 15 aprile 2013

Cancellata la XV Settimana della cultura 2013

Quando, ormai molti anni fa, venni per la prima volta a sapere che esisteva una "Settimana della Cultura" in Italia, pensai che fosse una bellissima idea e che avrei potuto approfittarne. Scaricai da internet la lista dei musei e dei siti aperti gratuitamente, programmai un itinerario ed, insieme a mia sorella, partimmo per la 'spedizione romana'. C'erano il Colosseo e Castel Sant'Angelo, ma c'era anche qualche museo di cui non avevo mai sentito parlare e che scoprii con piacere.
Quel primo anno ci trovammo a passeggiare nelle sale di musei quasi deserti; ero tutta sola nella sala del Galata suicida a Palazzo Altemps e in assoluta solitudine in quella delle vecchie foto del Museo di Roma.
Nel corso degli anni le sale dei musei si sono affollate sempre più, gli ultimi anni vedevo davanti al Museo Nazionale Romano una lunga fila fuori del portone.
Un'edizione dopo l'altra non più solo musei da visitare gratis, ma mostre, convegni, laboratori didattici, visite guidate e concerti arricchivano ancora di più la Settimana della Cultura: una festa che attirava anche chi non era solito visitare musei...
Devo dire che il fatto di aver cominciato a visitarli spinta dall'ingresso gratuito, mi ha indotto a conoscere meglio le opere e gli artisti. Una volta, cercate tutte le opere di Caravaggio nelle chiese e nei musei di Roma (ce ne sono oltre 20!) passai un'intera giornata ad esplorarle una ad una.
Diciamo la verità: quanti di noi, anche se amanti dell'arte, decidono di dedicare un week end all'esclusiva visita di siti archeologici o pinacoteche? La settimana della Cultura, invece, costituiva un buona "scusa"! Ed, insieme a quelli con entrata gratuita, anche quelli a pagamento... L'anno scorso oltre mezz'ora di fila per entrare nell'area del Palatino! Eppure l’ingresso costava 12 €...
Quest'anno mi apprestavo a scaricare da internet la lista dei musei aperti ed invece ho scoperto che la Settimana della Cultura era stata annullata! Cercando le motivazioni trovo pochi e scarni articoli in merito: la motivazione principale pare la CRISI!- Non possiamo più permetterci di rinunciare all’incasso di sette giorni proprio in primavera, uno dei periodi dell’anno in cui arrivano più visitatori – riporta la Stampa. - A seguito di un'attenta analisi dei visitatori e dei relativi introiti, oltre che da un'indagine condotta attraverso il sito del Mibac su un campione di 15mila utenti, è emerso che soltanto il 17% dei visitatori mostrava di gradire la Settimana della Cultura. Si rimanda, tuttavia, a successive valutazioni l'utilità di far slittare la manifestazione al prossimo mese di novembre o individuare, in alternativa, più mirate forme di promozione culturale – riporta Il Sole 24 Ore, che specifica che – “La cultura deve anche generare ricchezza” (parole di Anna Maria Buzzi, Direttore Generale del Ministero dei Beni culturali).
Insomma, antieconomico offrire aperture gratuite proprio in un periodo in cui c’è molto turismo in giro e indagine effettuata tra gli “abituali frequentatori di musei” hanno convinto i dirigenti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali a rivedere le decisioni in merito alla Settimana della Cultura (che solo un paio di anni prima veniva definita, dai dirigenti dello stesso Ministero, oltre che dal Ministro allora in carica, un “grande successo da seguire e sostenere nella consapevolezza che tutti i cittadini e i turisti che, durante questi dieci giorni, scopriranno o riscopriranno alcuni dei nostri innumerevoli tesori culturali, vi si appassioneranno e torneranno ad ammirarli anche al di fuori di questo appuntamento speciale”).
Ma quello che mi preoccupa di più non è solo il fatto che si sia deciso di annullare la Settimana della Cultura, rinunciando quindi ad una ormai affermata promozione culturale, ma che nessuna iniziativa sia stata presa al suo posto! Nessuna decisione sullo spostamento nel mese di Novembre, nessuna apertura gratuita dei musei nella prima domenica del mese (come era stato ipotizzato). Nulla! La spendig review non ha pietà! Se gli italiani vogliono divertirsi senza spendere, si accontentino della tv... E’ trash? Beh, se la meritano, visto che sono brutti, cattivi, ignoranti ed evasori!
Quello che penso è che fare ulteriori tagli sulla cultura, anche su queste iniziative che servono a diffonderla, a dare visibilità al nostro enorme patrimonio artistico, significa distruggere anche la speranza di poter risorgere. Ma soprattutto significa spegnere i riflettori su ciò che l'Italia ha di più bello al mondo, significa far dimenticare agli italiani di cosa possono andare fieri, significa renderci schiavi, soprattutto dell’idea che l’unica cosa che vale la pena di avere è il denaro. Ed è un’idea diabolica!
Forse sono un po' melodrammatica, ma un popolo colto non si imbroglia, mentre ad un popolo che vive davanti ad una tv trash si può far credere quello che si vuole! E vorrei ricordare, a chi ha avuto la brillante idea di cancellare uno dei pochissimi appuntamenti culturali in Italia, che i musei di Londra (British Museum, National Gallery, Tate, Tate Modern Gallery, Museo delle Scienze, ecc.) sono assolutamente gratuiti dal 1700!

Paola Testa

venerdì 12 aprile 2013

RMC ... Un numero portafortuna

Sono passati 7 mesi da quel fatidico 10 settembre, quando al risveglio non abbiamo più trovato la nostra trasmissione e i nostri amici storditi di Si Salvi Chi Può. Ricordo ancora di essermi chiesta se qualche notizia mi fosse sfuggita, mentre rivivevo una situazione analoga a quando sparirono da RMC i mitici Paolo e Lester. Nella mia ricerca  nella rete di una risposta o una spiegazione, trovai una pagina di protesta dal titolo sintetico, lapidario ed esplicito  “Rivogliamo Si Salvi Chi Può alle 7”.  Da quel momento fu un crescendo di divertimento e coinvolgimento, man mano che il numero dei sostenitori cresceva e le iniziative si moltiplicavano:  le foto con il cartello al collo, il concorso di Oscar Stordito, gli sms di protesta.  Siamo stati banditi, bannati, insultati, censurati. Nulla ci ha fermato. Ci ritrovavamo sempre più compatti, più uniti, più motivati. E così con i giorni che sfilavano via veloci, tra un commento  e l’altro, sono nate amicizie, abbiamo iniziato a dispiegare le nostre vite, a raccontare la nostra quotidianita’.  E in tutti questi mesi io ho puntato rigorosamente la sveglia alle 5 per ascoltare la mia trasmissione, in edizione pre-dawn.  Tutti giorni, tranne rarissime eccezioni, mi sono sintonizzata su RMC, dal FrecciaRossa che mi trasportava su e giù per l’Italia, dagli alberghi,  dalle mie “dimore abituali”. Ormai era diventato oltre che un piacere, un dovere: quello di dimostrare il mio sostegno ai mitici storditi che tante volte mi avevano fatto compagnia nei momenti tristi o allegri della mia vita.  I giorni passavano, i mesi si succedevano,  l’ autunno cedeva il passo all’inverno, l’inverno si era tramutato in una stagione indefinibile, fredda, uggiosa con un cielo grondante pioggia, quasi a volersi piegare melanconico a contemplare la  chiusura della nostra pagina.  Ma noi  storditi eravamo sempre lì. Senza un posto pubblico dove incontrarci, abbiamo scelto un nostro giardino segreto, un posto oltre il muro del binario tronco, un mondo pieno di fantasia e allegria; il nostro mondo. E’ lì,  in un posto fantastico, che abbiamo atteso che il genio della lampada avverasse il nostro unico desiderio:  riavere la nostra trasmissione al vecchio orario.  E come per magia, in modo sorprendente, Easter Bunny ci ha portato Si Salvi Chi Può Edizione Extended.  Un giorno, uno di quei rari giorni in cui, pensando a un prolungamento della pausa pasquale, non ho acceso la radio all’alba, i nostri mitici storditi erano lì alle 6 e poi alle 7 e alle 8, accolti da un tripudio di commenti grondanti pura felicità, dal sole che finalmente faceva capolino, dalla temperatura che sembrava più mite, dai nostri sorrisi  radiosi mentre riuscivamo finalmente ad ascoltare la nostra trasmissione nei nostri abituali spostamenti, durante i nostri tradizionali riti di inizio giornata. Una ventata di allegria che si mescolava al vento primaverile, un rifiorire di speranza che si univa ai colori del mio pesco giapponese finalmente tornato alla vita. E poi la nostra scatola magica si e’ richiusa, nascondendo di nuovo i colori, i suoni, i sorrisi . La primavera si e’ ripiegata su se stessa, la pioggia e’ tornata a bagnare l’insipidezza dei risvegli senza Si Salvi chi Può,  i monotoni tragitti verso il lavoro accompagnati da altre trasmissioni di altre emittenti o dal silenzio.  La mia radiosveglia è tornata a segnare le 5,  mentre i nostri commenti si incrociavano: e ora? ma torneranno? perché non continuano?  ma non li vedono gli indici di gradimento? i commenti entusiasti ?  Eh già, e ora?   Io sono una inguaribile ottimista, un po’ strega, un po’ elfo,  e una persona tenace.  Io non mi fermerò e non mi rassegnerò.  Resterò lì con tutti gli altri storditi, sarò oltre il muro del binario tronco ad aspettare, pronta a sostenere qualunque iniziativa possa dare voce alla nostra causa, non solo per una trasmissione, ma perché ogni trasmissione offra  qualità e allegria, in forme e modi diversi, ma sempre eleganti e rispettosi del pubblico che le ascolta.  Attenderò che RMC, una emittente che ascolto da 22 anni,  ritrovi la sua anima. Tutto arriva per chi sa aspettare. Anche   la primavera’ arriverà e prima che ci si renda conto esploderà  l’estate.  Sette, come ha detto qualcuno di noi, è un numero fortunato.

di Annamaria Colacci