venerdì 20 giugno 2014

Twitter ... stop al cannibalismo

Come era prevedibile Twitter è diventato per politici, ministri, cariche istituzionali e giornalisti che nulla sanno di “deontologia professionale”  il palcoscenico da cui lanciare il più delle volte con meno dei 140 caratteri concessi  proclami volti a far diventare l’estensore del tweet il personaggio del momento, capace di accaparrarsi con un semplice invio il triste primato di essere il primo idiota a mettere in rete una notizia che il più delle volte lede la privacy e non solo quella, di altre persone.
E’ il caso del vice presidente del Senato Gasparri che rincorrendo un pallone non trova di meglio che cinguettare sugli inglesi : “Fa piacere mandare a fare .... gli inglesi, boriosi e coglioni “, un tweet che si commenta da solo e fa capire la valenza della nostra classe politica.
Un discorso a parte merita il ministro Alfano il quale non è nuovo a dare il meglio di sé su twitter per una sorta di smania di protagonismo che gli è presa da quando si è separato dal suo mentore Berlusconi, peccato però che mentre per Berlusconi valeva la presunzione d’innocenza fino al terzo grado di giudizio per il presunto assassino di Yara il ministro ha ritenuto opportuno sostituirsi ai tre gradi di giudizio bollando da subito come assassino il presunto colpevole e diventando di fatto un “ garantista bipolare “.
Del resto cosa possiamo aspettarci da una classe politica che ha come punta di diamante un Premier che dall’inizio del suo mandato ha cinguettato in maniera assordante e di continuo dalla bacheca del suo profilo annunciando cambiamenti epocali che ancora stiamo aspettando.
Ma il vero cannibalismo è quello di cui si nutrono certi giornalisti che incuranti della presenza di minori inconsapevoli e di famigliari increduli sbattono all’onore delle cronache l’indirizzo della casa in cui il presunto colpevole abita con la sua famiglia, con tanto di foto e notizie di contorno.
Ma queste ulteriori informazioni aggiungono qualcosa alla notizia dell’arresto del presunto colpevole? Nulla, se non alimentare una sorta di macabro turismo dell’orrore come già accaduto in occasione del delitto di Avetrana.
Siamo di fronte ad un presunto colpevole, con una elevata possibilità che lo sia per davvero, ma dato che non c’è una verità senza una storia forse sarebbe il caso di trovare la storia e poi lasciare che a giudicare sia un Tribunale.

Doubleg

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