giovedì 13 febbraio 2014

Enrico Letta … un uomo solo al comando

Ascoltando ieri pomeriggio la conferenza stampa del Presidente del Consiglio Letta mi è venuta alla mente  una delle frasi che hanno fatto epoca nel mondo del giornalismo radiofonico, quella pronunciata dal giornalista Mario Ferretti quando aprì la radiocronaca della terzultima tappa del giro d’Italia del 1949, la Cuneo-Pinerolo, dicendo : “Un uomo solo è al comando; la sua maglia è bianco-celeste; il suo nome è Fausto Coppi".
In effetti credo che mai come ieri il Presidente Letta abbia avuto la consapevolezza di essere non solo un uomo solo ma anche e soprattutto un ingenuo per essersi fidato di quel pinocchietto di Renzi e si sa che per chi fa politica essere ingenui non è un pregio ma semmai un’aggravante.
Del resto cosa ci si poteva aspettare da  “ Gian Burrasca”  Renzi che dai giorni della sua campagna elettorale per le primarie del PD fino alla sua incoronazione non ha fatto altro che ripetere la tiritera che il suo obiettivo sarebbe stato quello di continuare a fare il Sindaco della sua città ed il segretario del suo partito e “ che per andare a Palazzo Chigi è necessario per chiunque avere la legittimazione elettorale “.
Sono passati poco più di due mesi da quelle fatidiche primarie in cui il 70% di tre milioni di italiani ha legittimato le giuste aspirazioni del Matteo nazionale ed il nuovo Pd, quello dei rampanti renziani nato sulle ceneri di quello bersaniano consegna non solo ai tre milioni di italiani che hanno partecipato alle primarie ma anche agli altri 44 milioni di elettori la fotografia di un partito in cui due quarantenni, che dovrebbero rappresentare non solo il nuovo volto della politica ma anche il nuovo modo di fare politica,  si scannano davanti a tutti e in malo modo per guidare il Governo.
Da questa vicenda poco gratificante per entrambi i competitor chi ne esce veramente male è il Pd che ancora una volta colleziona non solo una brutta figura ma rende palese la totale incapacità  politica di gestire per l’ennesima volta lo scontro interno tra i suoi dirigenti che sembrano essere impegnati in una sorta di Congresso permanente più che ad occuparsi dei problemi reali degli italiani.
Quella di ieri oltre ad essere  la giornata “ dei pesci in faccia “ tra Letta e Renzi sarà ricordata come quella in cui il Pd per l’ennesima volta ha  regalato un incredibile assist elettorale a Grillo e Berlusconi che non possono che gioire nell’apprendere che nel Pd nulla è cambiato.


Doubleg

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