lunedì 15 aprile 2013

Cancellata la XV Settimana della cultura 2013

Quando, ormai molti anni fa, venni per la prima volta a sapere che esisteva una "Settimana della Cultura" in Italia, pensai che fosse una bellissima idea e che avrei potuto approfittarne. Scaricai da internet la lista dei musei e dei siti aperti gratuitamente, programmai un itinerario ed, insieme a mia sorella, partimmo per la 'spedizione romana'. C'erano il Colosseo e Castel Sant'Angelo, ma c'era anche qualche museo di cui non avevo mai sentito parlare e che scoprii con piacere.
Quel primo anno ci trovammo a passeggiare nelle sale di musei quasi deserti; ero tutta sola nella sala del Galata suicida a Palazzo Altemps e in assoluta solitudine in quella delle vecchie foto del Museo di Roma.
Nel corso degli anni le sale dei musei si sono affollate sempre più, gli ultimi anni vedevo davanti al Museo Nazionale Romano una lunga fila fuori del portone.
Un'edizione dopo l'altra non più solo musei da visitare gratis, ma mostre, convegni, laboratori didattici, visite guidate e concerti arricchivano ancora di più la Settimana della Cultura: una festa che attirava anche chi non era solito visitare musei...
Devo dire che il fatto di aver cominciato a visitarli spinta dall'ingresso gratuito, mi ha indotto a conoscere meglio le opere e gli artisti. Una volta, cercate tutte le opere di Caravaggio nelle chiese e nei musei di Roma (ce ne sono oltre 20!) passai un'intera giornata ad esplorarle una ad una.
Diciamo la verità: quanti di noi, anche se amanti dell'arte, decidono di dedicare un week end all'esclusiva visita di siti archeologici o pinacoteche? La settimana della Cultura, invece, costituiva un buona "scusa"! Ed, insieme a quelli con entrata gratuita, anche quelli a pagamento... L'anno scorso oltre mezz'ora di fila per entrare nell'area del Palatino! Eppure l’ingresso costava 12 €...
Quest'anno mi apprestavo a scaricare da internet la lista dei musei aperti ed invece ho scoperto che la Settimana della Cultura era stata annullata! Cercando le motivazioni trovo pochi e scarni articoli in merito: la motivazione principale pare la CRISI!- Non possiamo più permetterci di rinunciare all’incasso di sette giorni proprio in primavera, uno dei periodi dell’anno in cui arrivano più visitatori – riporta la Stampa. - A seguito di un'attenta analisi dei visitatori e dei relativi introiti, oltre che da un'indagine condotta attraverso il sito del Mibac su un campione di 15mila utenti, è emerso che soltanto il 17% dei visitatori mostrava di gradire la Settimana della Cultura. Si rimanda, tuttavia, a successive valutazioni l'utilità di far slittare la manifestazione al prossimo mese di novembre o individuare, in alternativa, più mirate forme di promozione culturale – riporta Il Sole 24 Ore, che specifica che – “La cultura deve anche generare ricchezza” (parole di Anna Maria Buzzi, Direttore Generale del Ministero dei Beni culturali).
Insomma, antieconomico offrire aperture gratuite proprio in un periodo in cui c’è molto turismo in giro e indagine effettuata tra gli “abituali frequentatori di musei” hanno convinto i dirigenti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali a rivedere le decisioni in merito alla Settimana della Cultura (che solo un paio di anni prima veniva definita, dai dirigenti dello stesso Ministero, oltre che dal Ministro allora in carica, un “grande successo da seguire e sostenere nella consapevolezza che tutti i cittadini e i turisti che, durante questi dieci giorni, scopriranno o riscopriranno alcuni dei nostri innumerevoli tesori culturali, vi si appassioneranno e torneranno ad ammirarli anche al di fuori di questo appuntamento speciale”).
Ma quello che mi preoccupa di più non è solo il fatto che si sia deciso di annullare la Settimana della Cultura, rinunciando quindi ad una ormai affermata promozione culturale, ma che nessuna iniziativa sia stata presa al suo posto! Nessuna decisione sullo spostamento nel mese di Novembre, nessuna apertura gratuita dei musei nella prima domenica del mese (come era stato ipotizzato). Nulla! La spendig review non ha pietà! Se gli italiani vogliono divertirsi senza spendere, si accontentino della tv... E’ trash? Beh, se la meritano, visto che sono brutti, cattivi, ignoranti ed evasori!
Quello che penso è che fare ulteriori tagli sulla cultura, anche su queste iniziative che servono a diffonderla, a dare visibilità al nostro enorme patrimonio artistico, significa distruggere anche la speranza di poter risorgere. Ma soprattutto significa spegnere i riflettori su ciò che l'Italia ha di più bello al mondo, significa far dimenticare agli italiani di cosa possono andare fieri, significa renderci schiavi, soprattutto dell’idea che l’unica cosa che vale la pena di avere è il denaro. Ed è un’idea diabolica!
Forse sono un po' melodrammatica, ma un popolo colto non si imbroglia, mentre ad un popolo che vive davanti ad una tv trash si può far credere quello che si vuole! E vorrei ricordare, a chi ha avuto la brillante idea di cancellare uno dei pochissimi appuntamenti culturali in Italia, che i musei di Londra (British Museum, National Gallery, Tate, Tate Modern Gallery, Museo delle Scienze, ecc.) sono assolutamente gratuiti dal 1700!

Paola Testa

5 commenti:

  1. Anonimo15/4/13

    Tagli, tagli e ancora canto nostro Paese non si fa che parlare di questo oramai... E parafrasando Dante verrebbe da dire: " lasciate ogni speranza o voi che entrate..." nel nostro paese. (agostino-Monza)

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  2. Anonimo15/4/13

    Cero che la cultura deve anche arricchire. Direi anzi che la cultura deve soprattutto arricchire. LO SPIRITO
    Annamaria

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  3. Anonimo15/4/13

    La penso assolutamente come te
    Raffaella

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  4. Ma non avete ancora capito che è tutto studiato? C'è chiaramente un disegno preciso di distruzione della cultura, di azzeramento della scuola pubblica, e dei valori. Solo così si potrà contare a brevissimo su un popolo gretto ed ignorante alla mercé di una oligarchia dominante che a suo piacimento distribuirà qualche briciola ai suoi servi.

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  5. Anonimo16/4/13

    A quale brutta fine è destinata la nostra bella Italia! Da popolo civilizzatore e di grande cultura a popolo di ignoranti...questa è la fine che vogliono per noi. Quanta amarezza e rabbia nel vedere che siamo sempre meno quelli che si rendono conto di tutto ciò.
    Valentina Della Vecchia

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