Sono una di quelle persone noiose che amano le consuetudini e non sopportano che il loro piccolo mondo, fatto di futili certezze, venga sconvolto impunemente da presunte autorità superiori.
Che, alle volte, impongono cambiamenti inspiegabili, frutto di scelte discutibili e apparentemente immotivate.
Per cui potrete facilmente immaginare la mia costernazione quando, allo scadere del palinsesto estivo, al posto della buffa tramissione che accompagnava il mesto tragitto verso l'ufficio, mi sono ritrovato ad ascoltare un coacervo di banalità da hard-discount misto a problemi socio-economici di cui, francamente, posso fare anche a meno quando non ho ancora assaggiato il mio primo caffè.
A parte questo, ciò che mi ha sconvolto è stato realizzare, se ancora ce ne fosse bisogno, quanto la banda degli "Storditi" di RMC (Rafael, Maurizio, Erina e gli altri) fosse ormai diventata molto più di una semplice abitudine, di un bel coro di voci particolarmente gradite ai miei timpani, ma rappresentava un piccolo micromondo a cui potevo accedere accendendo l'autoradio.
I brutti pensieri rimanevano lì, sospesi in aria, e per un'oretta o due mi sentivo parte di una grande famiglia, composta da migliaia di ascoltatori (qualcuno dice 200.000, ma non mi stupirei se fossero di più).
Tutti accomunati dalla voglia di sorridere con gli acutissimi giochi di parole di Rafael, con le beffarde e crudeli battute di Stefano Andreoli, o con le meravigliose voci di Maurizio e di Erina.
Persone che non a caso chiamo per nome, come si fa con gli amici, per il semplice motivo che erano entrate - a loro insaputa - nella mia vita di tutti i giorni.
Un patrimonio che RMC ha deciso inspiegabilmente di mandare in frantumi, spostandolo in orari impossibili sia per noi ascoltatori, sia per lo staff della trasmissione, ormai privo delle mitologiche zeppe di Erina.
Il tutto motivato da imperscrutabili "strategie editoriali", tese probabilmente ad accalappiare una fetta di pubblico più mattiniera che, in precedenza, ascoltava altro.
Strategie che noi ignoranti "Storditelli" fatichiamo a comprendere, rimbambiti come l'elegante signor Coruzzi ci ha prontamente dipinti, e delle quali abbiamo umilmente chiesto spiegazione a chi sa.
Peccato solamente che costoro, baciati dal dono della sapienza ma non da quello della comprensione, piuttosto che rispondere a un semplice "perché?" si siano trincerati dietro a un granitico no-comment, contro il quale si sono infrante anche tutte le proteste, pacate o vibranti che fossero, indirizzate verso la nuova trasmissione delle sette del mattino e verso il suo mattatore. E, per ribadire meglio il concetto, le stesse persone si sono messe pure a mondare la pagina di Facebook da tutti i commenti inopportuni e a sedare sul nascere qualunque polemica con un triste, indecoroso ma fortunatamente temporaneo allontanamento dei loro stessi ascoltatori.
Oggi il mio "ban" è rientrato ma il problema, cara la mia RMC che amo senza essere troppo ricambiato, è che Internet non è solo uno strumento alternativo all'etere per trasmettere parole e musica.
È un media profondamente democratico dove coloro che offrono un servizio e coloro che ne usufruiscono sono tutti sullo stesso piano.
Non è nelle abitudini di Internet il dialogo a senso unico e le ferite provocate da una pessima figura (come lo è stata la censura), purtroppo, richiederanno del tempo per essere rimarginate.
Tanto più che, per noi, "Si salvi chi può" era molto più di una semplice trasmissione, era il sorriso che apriva una breccia di sole nel grigiore di una giornata sacrificata alla routine.
Era la carica di buon umore che ci dava una marcia in più, in un periodo di pessimismo e di fastidio come quello che sfortunatamente stiamo attraversando.
Era anche e soprattutto un esempio di ottima radio, fatta da gente in gamba che non aveva bisogno del blasone per fare bella figura.
Quella che oggi, tra sgraziati vaniloqui su piattole, condom e astinenze sessuali, Radio Monte Carlo non riesce più a fare, fra le sette e le nove del mattino.
paolo besser
Speravo che Paolo Besser scrivesse il suo pensiero perche' ne apprezzo sinceramente la lucidita' di analisi e il modo disincantato che ha nel descrivere la nostra triste condizione di storditi Condivido appieno il suo pensiero. Grazie Paolo
RispondiEliminaAnnamaria
In pieno stile SSCP sobrio e pacato tutta la amarezza per una scelta illogica. Grazie Paolo. (agostino-Monza)
RispondiEliminaio, da grande, voglio essere come Paolo ed avere la sua compostezza e diretta chiarezza nell'esprimere un qualunque argomento!
RispondiEliminaCiao storditelli!
Loredana
Grande. Hai espresso meravigliosamente il nostro pensiero. Raffaella
RispondiEliminaSolo SSCP può avere questo pubblico!
RispondiEliminaNon aggiungo altro..., se non un sentito ringraziamento a Paolo.
Paola
I dirigenti di Radio Montecarlo capiranno mai? Grazie Paolo
RispondiEliminaBaci a tutti voi amici.
Mi è sfuggita la firma...pardon!
RispondiEliminaValentina Della Vecchia
Grazie a tutti, amici. Un pensierino anche per Loredana: per diventare come Paolo (credimi, non lo desideri) bisogna scrivere tanto, tanto, tanto, ed essere pagati poco, poco, poco. Un abbraccio.
RispondiEliminap.bes
Accidenti Paolo.....pagata ancora meno di quanto non lo sia adesso?????non posso farcela....ma lascio a te questo duro lavoro, perchè mi pare tu te la cavi egregiamente!
RispondiElimina;-)
Loredana
sul calar della sera, mi associo ai ringraziamenti a Paolo....domani mattina quando spegnerò la radio dopo le news delle 7, avrò ancora più forte la consapevolezza che faccio parte di una fantastica famiglia di storditi (ma quanto scrivete bene tutti?!?!). Buona serata!! / Olga
RispondiEliminaGrazie Paolo,
RispondiEliminaper il tuo pensierino, mi auguro che i dirigenti di RMC lo leggano, così come quelli di tutti gli altri " Storditelli " ... forse solo così si renderanno conto di chi stanno allontanando da un emittente che di " classe " sembra averne ogni giorno un po' di meno ...
Nell'ottica di mercato la qualità del fruitore vien sempre dopo la quantità, purtroppo. Il potenziale inserzionista di solito chiede "ma quanti vi guardano, leggono, ascoltano?"; i profili vengono dopo. In 20 anni di riviste ho imparato fondamentalmente due cose: 1) quando una testata è in crisi, si fa sempre prima a chiuderla e ad aprirne una nuova, cercando preventivamente di traghettare il pubblico dall'una all'altra e 2) cambiando una formula che un tempo aveva successo ma che oggi è diventata obsoleta, rischi soltanto di perdere chi ancora ti seguiva senza guadagnare nuovi lettori - la proverbiale zappata sui piedi, insomma.
RispondiEliminaCome si applica questo a RMC? Sul punto 1 non saprei che dire, non ho dei numeri in mano e nulla mi fa supporre che l'emittente si trovi in affanno; sul punto 2 invece credo che si possa discutere, perché si applica perfettamente a quanto sta capitando con SSCP. Un cambio di palinsesto, orari e squadra che rischia solo di fare perdere ascoltatori senza guadagnarne altri. Ora non posso certo permettermi di dare consigli a RMC visto che il gruppo Finelco, con decenni di esperienza alle spalle, saprà sicuramente quello che fa, ma dal mio punto di vista i vaniloqui di Platinette potrebbero ben presto diventare dei soliloqui, se RMC non riuscisse nell'intento di guadagnare nuove orecchie grazie alla sua trasmissione. E forse profilare adeguatamente l'ascoltatore medio di RMC, che penso sia molto diverso da quello delle altre radio, aiuterebbe sia Finelco a vendere spazi pubblicitari, sia noi a riavere la "nostra" trasmissione. Ma sono solo supposizioni personali.
p.bes
centrato in pieno il problema
RispondiEliminagrazie