Ieri pomeriggio nella direzione del Pd in poco meno di dieci minuti Pinocchietto
Matteo ha dato il ben servito ad Enrico Letta e nel farlo ha confermato di
essere un bugiardo patentato rimangiandosi tutto ciò che aveva promesso ai suoi
elettori nella campagna elettorale per le primarie del partito democratico.
In soli due mesi l’ambizioso astro nascente del Pd ha
cambiato idea sul Governo, sulla corsa alle poltrone, sulla legittimazione del
voto degli elettori per poter governare il Paese ma soprattutto ha perso cammin
facendo la sua grande voglia di rottamare quella classe dirigente che in tutti
questi anni ha saputo portare l’Italia sull’orlo del baratro.
Il buon Matteo che in questi mesi ci ha intontito con i
suoi proclami per una politica nuova e capace di dare risposte concrete ai
cittadini non ha trovato di meglio che prendersi il potere con una manovra di
palazzo che prima di lui avevano messo in atto personaggi politici del calibro
di Dini, Amato, D’Alema e Monti che nell’immaginario collettivo hanno rappresentato
un modo di gestire il potere senza alcuna legittimazione di natura elettorale.
Ma l’aspetto più grave dell’intera vicenda politica è che
il nuovo aspirante Premier si siederà intorno ad un tavolo per dar vita al suo
Governo proprio con buona parte di quei politici che fino a due mesi fa voleva
rottamare.
E come se non bastasse nessuno dei suoi nuovi compagni di
merende ( che sono poi i ministri di Scelta Civica e del Nuovo Centro Destra )
nelle dichiarazioni rese dopo il licenziamento di Letta si è posto il problema
di far parte di un Governo che di fatto è stato mandato a casa, ma ognuno di
loro da par suo si è subito preoccupato di rivendicare il diritto di poter
incidere pesantemente sul programma del nuovo Governo ( che in termini pratici
si traduce in quante poltrone occupare), altrimenti meglio andare subito a
votare!
E così per l’ennesima volta gli italiani si devono
sciroppare quel teatrino della politica che altro non è che una rappresentazione
tragicomica in cui tutti si dicono disposti ad andare al voto ma al contrario
di fatto nessuno vuole andarci per non rischiare di essere spazzato via.
So di andare controcorrente ma non nutro alcuna simpatia
per Renzi, non mi era simpatico quando girava l’Italia a colpi di slogan “
Matteo Renzi. Adesso! “ per farsi votare alle primarie e meno che meno da ieri
avendo la consapevolezza che sulla poltrona di Premier andrà a sedersi un
bugiardo dichiarato.
Molti esponenti del Pd nel commentare l’ascesa al potere
di Renzi ne hanno parlato come di una scelta obbligata, mentre al contrario si
è trattato di una scelta politica e di convenienza per evitare di chiamare gli
italiani alle urne in autunno.
Doubleg
Mark
Twain “Se votare servisse a qualcosa, non ce lo lascerebbero fare”
L’Utopia che vorrei
RispondiEliminaSemplice licenzierei tutti i Parlamentari onorevoli e senatori compresi i partiti che li rappresentano
Io paragonerei L’Italia ad una grossa azienda che non ha bisogno di partiti per essere amministrata
Ma di un Amministratore Delegato (Eletto dal Popolo)con l'obbligo di stipulare una assicurazione di tasca sua( Con durata quinquennale ) se i conti annuali risulteranno in regola. gli verrà rimborsata.
Se i conti non tornano ? chi ha sbagliato pagherà i danni creati e il costo delle elezioni di tasca sua
Il tutto vale anche per i presidenti Regionali e i Sindaci anche loro Eletti dal Popolo
( le provincie le abolirei)
Comuni e Regioni sceglierebbero un rappresentante ciascuno che andrebbero a far parte del consiglio di Amministrazione alle dipendenze de l’Amministratore Delegato
Che gestirà solo le spese per le Opere pubbliche d’interesse Nazionale facenti parte il programma quinquennale Votato da gli Elettori .
Scartando le spese non facenti parte i programmi non votati dal Popolo delle singole Regioni
Avranno priorità assoluta solo le spese dovute a calamità Naturali.
Con l’obbligo ogni fine anno di presentare la nota delle spese sostenute dalle Regioni
I Sindaci le spese Annuali le presenteranno alla loro Regione ha sua volta ogni singola Regione dovrà presentare la nota delle spese annuali A l’Amministratore delegato
Con questa doppia documentazione si terranno d’occhio l’uno con l’altro.
Provate ha fare i conti sul risparmio che ci sarebbe di tempo e di Danaro col tempo annulleremo il debito Pubblico riattivando L’Economia per dare quel Futuro che oggi non c’è ai Giovani. VITTORIO