E così ieri Flipper nonché
Pinocchietto,nonché Gian Burrasca, nonché segretario del Pd, nonché Presidente
incaricato del Consiglio ci ha regalato la sua “ 1° bugia “ certificata.
Qualcuno di voi ricorderà quando Flipper nella campagna elettorale delle primarie apostrofò in
maniera perentoria il povero Bersani sul fatto che il Pd avrebbe dovuto farsi
carico di promuovere l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti e
poiché Pinocchietto è l’uomo del fare e non del dire eccoci servito su un bel
piatto d’argento il decreto approvato ieri dalla Camera dei deputati con 312
sì, 141 no e 5 astenuti.
Hanno votato a favore : Pd, Ncd,
Scelta civica e per l’Italia, Forza Italia; contro Lega, Sel e M5s, mentre
Fratelli d’Italia si è astenuto.
Sì, avete letto bene oltre alla
maggioranza che appoggiava il Governo Letta e che sarà la stessa che appoggerà
il “ Governo Flipper “ ha votato a favore anche Forza Italia.
Ma questo sarebbe un particolare
del tutto secondario perché si sa che quando si parla di soldi in politica
tutti sono pronti a tagliare ma poi di fatto sono in molti quelli che tengono
famiglia; il vero problema è semmai un altro: perché l’ormai imminente nuovo
Presidente del Consiglio non ha stoppato ( come segretario del Pd ) il decreto
farsa che è stato approvato ieri per farlo suo e portarlo nel primo Consiglio dei Ministri prevedendo la
totale abolizione del finanziamento pubblico ai partiti?
La risposta è semplicissima,
Flipper e il suo partito come del resto gli altri non hanno nessuna intenzione
di abolire nell’immediato il finanziamento ai partiti e a testimoniarlo vi è il
testo del decreto approvato ieri e diventato Legge che recita : la riforma
prevede una graduale riduzione dei finanziamenti: 25% in meno nel 2014, 50% nel
2015, 75% nel 2016 e stop definitivo nel 2017, mentre il finanziamento privato
dovrà avvenire attraverso donazioni fiscalmente agevolate e 2 per mille dei
cittadini.
E così non avendo già ciucciato
abbastanza i partiti si vogliono garantire una sorta di buonuscita soft per i
prossimi tre anni, e poi tre anni sono lunghi a passare, le maggioranze
cambiano i Governi pure e tutto può succedere.
Il buon Pinocchietto dopo tutte
le bugie presunte o tali che gli sono state attribuite mette in archivio la 1°
bugia certificata della sua rapida ascesa al potere, per la seconda visto i
compagni di viaggio che si è scelto non dovremo aspettare molto.
Povera Italia!
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