Mentre questa mattina
Pinocchietto Renzi salirà al Colle con i suoi ministri per essere incoronato
Premier del nuovo Governo che altro non è che un Napolitano ter consegnerà agli
italiani la 2° e 3° bugia certificata con cui ha raggirato la buona fede di
quanti hanno creduto in lui.
La prima è quella relativa alla
dichiarazione che Flipper rilasciò in occasione del suo intervento nella
trasmissione Agorà su Rai 3 nel novembre del 2012 quando disse “Se vinciamo le
primarie faremo solo 10 ministri: 5 uomini e 5 donne” e “Nel momento in cui
fossi candidato premier una parte significativa della squadra sarebbe indicata
prima”.
La seconda è relativa alle sue
molteplici dichiarazioni in cui ha rasserenato Enrico Letta sul fatto che mai e
poi mai lui sarebbe andato a Palazzo Chigi senza passare tramite la
legittimazione elettorale.
A certificare a futura memoria
queste bugie rimarranno gli spezzoni dei video della sua comparsata ad Agorà e
quelli che raccolgono in una sorta di collage le sue premure per la salute
politica del suo compagno di partito Letta.
A questo punto forse da lunedì
sarebbe opportuno che Flipper proponesse alla direzione del suo partito la
sostituzione del simbolo attuale con uno forse più appropriato a quello che è
stato il suo modus operandi per arrivare al potere.
Che la sua ascesa sia dettata
esclusivamente da una smisurata ambizione personale lo si è capito in maniera
lampante ieri pomeriggio quando Pinocchietto ha presentato la lista dei
Ministri che non è nulla di rivoluzionario ma una normale e vecchia spartizione
di poltrone tra le varie forze politiche che sostengono il Governo con
l’aggiunta dell’imprimatur del Presidente della Repubblica.
Non a caso il buon Flipper nelle
dichiarazioni rese alla stampa dopo la lettura della composizione del Governo
ha puntato il dito sull’età media dei componenti dell’esecutivo e sulla
presenza paritaria di donne al suo interno.
Certo è che sarebbe stato
veramente interessante avere da Pinocchietto risposta su alcune semplici
domande:
perché è stato nominato al
Ministero dell’Economia il Prof. Pier Carlo Padoan ( nominato solo una settima
fa Presidente dell’Istat) già direttore della Fondazione Italianieuropei
presieduta da Massimo D’Alema nonché suo consigliere economico quando baffino
ricoprì l’incarico di Presidente del Consiglio;
perché siano stati lasciati 3
Ministeri ad una formazione politica come il NcD di Alfano che conta al Senato
su 30 senatori e che in caso di elezioni imminenti non raggiungerebbe la soglia
di sbarramento;
perché sia stato riconosciuto
all’UDC un ministro quando non più tardi di dieci giorni fa il leader storico
Casini ha dichiarato che sarà alleato di Berlusconi alle prossime consultazioni
elettorali ( domenica in Sardegna l’UDC ha sostenuto il candidato di Forza
Italia ed oggi un suo ministro è al Governo );
quale competenza abbia l’On.le
Orlando del Pd per passare come se niente fosse dal Ministero dell’Ambiente a
quello della Giustizia se non quella di essere un buon gregario di partito
capace di tranquillizzare i Giudici che con lui nulla si farà in tema di
Giustizia;
se possa considerarsi un atto
fortemente innovativo nominare al Ministero della Difesa la sen. Pinotti che
siede in Parlamento da 4 legislature e che seppur eletta da sempre nella
circoscrizione della Liguria ( e quindi ben conosciuta ai liguri ) sia stata
bocciata dai cittadini genovesi nelle primarie per il Sindaco di Genova nel
2012, non era adatta a fare il Sindaco ma da oggi sarà Ministro della Difesa;
perchè nel suo Governo che lui voleva innovativo per passare dal dire al fare vi siano ben NOVE ministri riciclati da quello di Letta.
Si potrebbe continuare ed altri
osservatori più attenti lo faranno sicuramente ma quello che emerge chiaro e
lampante da questo Napolitano ter è che al buon Flipper non appena è entrato
nelle stanze del potere sono state registrate a puntino le valvole ed una volta
passata la revisione gli è stato dato il via libera per presentarsi agli
italiani, lui Pinocchietto ci metterà la faccia da primattore e gli altri i
soliti governeranno l’Italia.
Doubleg
L’Utopia che vorrei
RispondiEliminaSemplice licenzierei tutti i Parlamentari onorevoli e senatori compresi i partiti che li rappresentano
Io paragonerei L’Italia ad una grossa azienda che non ha bisogno di partiti per essere amministrata
Ma di un Amministratore Delegato (Eletto dal Popolo)con l'obbligo di stipulare una assicurazione di tasca sua( Con durata quinquennale ) se i conti annuali risulteranno in regola. gli verrà rimborsata.
Se i conti non tornano ? chi ha sbagliato pagherà i danni creati e il costo delle elezioni di tasca sua
Il tutto vale anche per i presidenti Regionali e i Sindaci anche loro Eletti dal Popolo
( le provincie le abolirei)
Comuni e Regioni sceglierebbero un rappresentante ciascuno che andrebbero a far parte del consiglio di Amministrazione alle dipendenze de l’Amministratore Delegato
Che gestirà solo le spese per le Opere pubbliche d’interesse Nazionale facenti parte il programma quinquennale Votato da gli Elettori .
Scartando le spese non facenti parte i programmi non votati dal Popolo delle singole Regioni
Avranno priorità assoluta solo le spese dovute a calamità Naturali.
Con l’obbligo ogni fine anno di presentare la nota delle spese sostenute dalle Regioni
I Sindaci le spese Annuali le presenteranno alla loro Regione ha sua volta ogni singola Regione dovrà presentare la nota delle spese annuali A l’Amministratore delegato
Con questa doppia documentazione si terranno d’occhio l’uno con l’altro.
Provate ha fare i conti sul risparmio che ci sarebbe di tempo e di Danaro col tempo annulleremo il debito Pubblico riattivando L’Economia per dare quel Futuro che oggi non c’è ai Giovani. VITTORIO