Ascoltando ieri pomeriggio la
conferenza stampa del Presidente del Consiglio Letta mi è venuta alla
mente una delle frasi che hanno fatto
epoca nel mondo del giornalismo radiofonico, quella pronunciata dal giornalista
Mario Ferretti quando aprì la radiocronaca della terzultima tappa del giro
d’Italia del 1949, la Cuneo-Pinerolo, dicendo : “Un uomo solo è al comando; la
sua maglia è bianco-celeste; il suo nome è Fausto Coppi".
In effetti credo che mai come
ieri il Presidente Letta abbia avuto la consapevolezza di essere non solo un
uomo solo ma anche e soprattutto un ingenuo per essersi fidato di quel
pinocchietto di Renzi e si sa che per chi fa politica essere ingenui non è un
pregio ma semmai un’aggravante.
Del resto cosa ci si poteva
aspettare da “ Gian Burrasca” Renzi che dai giorni della sua campagna
elettorale per le primarie del PD fino alla sua incoronazione non ha fatto
altro che ripetere la tiritera che il suo obiettivo sarebbe stato quello di
continuare a fare il Sindaco della sua città ed il segretario del suo partito e
“ che per andare a Palazzo Chigi è necessario per chiunque avere la
legittimazione elettorale “.
Sono passati poco più di due
mesi da quelle fatidiche primarie in cui il 70% di tre milioni di italiani ha
legittimato le giuste aspirazioni del Matteo nazionale ed il nuovo Pd, quello
dei rampanti renziani nato sulle ceneri di quello bersaniano consegna non solo
ai tre milioni di italiani che hanno partecipato alle primarie ma anche agli
altri 44 milioni di elettori la fotografia di un partito in cui due
quarantenni, che dovrebbero rappresentare non solo il nuovo volto della
politica ma anche il nuovo modo di fare politica, si scannano davanti a tutti e in malo modo per guidare il
Governo.
Da questa vicenda poco
gratificante per entrambi i competitor chi ne esce veramente male è il Pd che
ancora una volta colleziona non solo una brutta figura ma rende palese la
totale incapacità politica di gestire
per l’ennesima volta lo scontro interno tra i suoi dirigenti che sembrano
essere impegnati in una sorta di Congresso permanente più che ad occuparsi dei
problemi reali degli italiani.
Quella di ieri oltre ad
essere la giornata “ dei pesci in
faccia “ tra Letta e Renzi sarà ricordata come quella in cui il Pd per
l’ennesima volta ha regalato un
incredibile assist elettorale a Grillo e Berlusconi che non possono che gioire
nell’apprendere che nel Pd nulla è cambiato.
Doubleg
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