giovedì 28 novembre 2013

Berlusconi … è morto il Re, evviva il Re!

Se qualcuno pensa che quanto è successo ieri nell’aula di Palazzo Madama abbia consegnato Berlusconi al dimenticatoio della politica si sbaglia di grosso e ancora una volta la sinistra ha dimostrato di non avere la necessaria lucidità per saper trarre il massimo vantaggio politico da un evento epocale che potrebbe al contrario alla lunga trasformarsi in uno spiacevole boomerang.
Sì, perché la bramosia con cui il PD ha voluto chiudere a tutti i costi la vicenda della decadenza di Berlusconi consegnerà alla storia l’uomo di Arcore come una vittima, ma soprattutto gli permetterà di trarre nuovo slancio per poter preparare in assoluta libertà la prossima campagna elettorale che lo vedrà nuovamente protagonista.
Non sarà certamente un seggio da senatore, per un uomo che gode di ingenti patrimoni e di una visibilità mediatica straordinaria, a frenarne l’impegno politico ma anzi la decadenza gli permetterà di fare quadrato con i suoi fedelissimi ma soprattutto con i suoi milioni e milioni di elettori.
Non ho particolare simpatia per Berlusconi, non l’ho votato come non ho votato nessun altro candidato premier alle ultime elezioni, perché nessuno dei loro programmi aveva suscitato il mio interesse, e oggi sono pienamente soddisfatto di quella scelta.
Che su Berlusconi ci sia stato in tutti questi anni  una sorta di accanimento giudiziario è un fatto chiaro non solo ai suoi elettori ma anche alla stessa classe dirigente della sinistra e che poi lui ci abbia messo del suo ( vedi il caso Ruby ) per aiutare quei magistrati che lo hanno indagato è cosa altrettanto pacifica.
Quello che non torna, o meglio che è inaccettabile in questa vicenda è il metodo con cui si è realizzata; è quel volerlo far fuori a tutti i costi presto e subito, arrivando perfino a stravolgere il regolamento del Senato, passando dal voto segreto a quello palese che fa capire che dietro questa decadenza c’è una precisa regia.
Sarebbe bastato infatti attendere un mese o poco più per vedere Berlusconi  decaduto in automatico nel momento in cui scattando l’interdizione dai pubblici uffici il Senato ne avrebbe dovuto prendere semplicemente atto e quindi di fatto dichiararlo decaduto.
Che vi sia una precisa regia dietro questa epurazione lo dimostra il fatto che ieri in aula erano presenti per il voto tutti e quattro i senatori a vita (Elena Cattaneo, Carlo Rubbia, Carlo Piano e Renzo Piano – quest’ultimo mai visto prima in aula - ) nominati recentemente dal Presidente Napolitano che sembra oggi più che mai aver trasformato il suo settennato bis in una Monarchia Presidenziale; la presenza dei senatori a vita ( che dovrebbero essere persone super partes ) è apparsa più che altro un reverente omaggio a Napolitano, visto che sarebbe stata buona norma per loro astenersi su una votazione che riguardava un senatore che conti alla mano ha governato l’Italia più a lungo di De Gasperi.
Che dire poi di un Governo che si regge sull’appoggio di una trentina di senatori che hanno girato le spalle a Berlusconi non  per dare un futuro certo e sereno agli italiani, ma solo ed unicamente per un gioco di poltrone.
Ma quello che è veramente paradossale in questa vicenda è che si vota in velocità la decadenza da senatore della Repubblica di un pregiudicato ( come certi estremisti lo hanno bollato ) che per assurdo è uno dei più grandi contribuenti dello Stato italiano, in termini di tasse versate, mentre sui giornali non passa giorno che si dia conto della rimborsopoli che vede implicati centinaia di consiglieri regionali ( di ogni schieramento politico ) da nord a sud che anno dopo anno sembrerebbe abbiano sperperato centinaia di milioni di euro di soldi pubblici per acquistare indebitamente di tutto e di più!
Sarà solo un’impressione  ma chi ieri ha intonato il de profundis per il Re “deceduto politicamente” , oggi nella sala delle commemorazioni non troverà  la salma ma un cartello con scritto : non disperatevi …Torno Subito!

Doubleg




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