Quello che sta accadendo in Parlamento sulla riforma del
Senato ha tanto l’aria di essere uno di quei pacchetti preconfezionati del tipo
prendere o lasciare, ma quello che è del tutto inusuale ed anti democratico è
che tale pacchetto sia stato maldestramente confezionato non da chi è chiamato
in Parlamento per legiferare ma da un Governo che vuol sostituire il Senato
della Repubblica con una sorta di Camera dei nominati in cui troveranno posto,
magari pure con tanto di immunità, Presidenti di Regioni e consiglieri
regionali che andranno a ricoprire i loro scranni senza nulla costare alle
casse dello Stato.
Fantastico! Avremo per la prima
volta politici che andranno a svolgere un compito istituzionale a fronte di una
elezione farsa decisa dalle segreterie dei partiti e meraviglia delle
meraviglie si recheranno dalla loro abituale residenza a Roma per un certo
numero di giorni alla settimana pagando di tasca propria tutte le spese che
dovranno sostenere!
Ma suvvia, vi sembra possibile
che in un’Italia dove 500 consiglieri regionali di 16 regioni su 20 sono stati
indagati per un uso “non corretto” di denaro pubblico per mettere in nota spese
di tutto e di più dal cibo per gatti, alle mutande colorate, alle tinture per
capelli, alle sedute nei solarium, trucchi e profumi, abbigliamento intimo,
penne Mont Blanc e perfino tagliandi Gratta & vinci, si possa solo
ipotizzare che questi novelli Senatori pagheranno di tasca loro viaggi e
soggiorni per la gioia di rappresentarci
nella Camera più alta della nostra Repubblica.
Se poi vogliamo allargare il
discorso ai Presidenti di Regione che a quanto pare diventeranno membri di
diritto del nuovo Senato è singolare constatare che se la riforma potesse
essere ipoteticamente retroattiva entrerebbero a far parte del nuovo Senato un
buon numero di Presidenti che hanno avuto al presente od in passato qualche
problemino con la giustizia, giusto per citarne qualcuno senza fare distinzioni
tra le varie forze politiche ricordiamo: Formigoni, Polverini, Cota,
Scopelliti, Errani e buon ultimi Galan e Maroni.
Ricordando Gino Bartali di cui
proprio alcuni giorni fa ricorreva il centenario dalla nascita mi viene da
prendere in prestito la sua frase più celebre : «L'è tutto sbagliato, l’è tutto
da rifare» perché non è possibile fare una riforma costituzionale che preveda
di togliere ai cittadini la possibilità di scegliere in maniera diretta i
propri rappresentanti in Parlamento.
Qualcosa non quadra e
sicuramente il Governo ma in prima battuta il premier Renzi sta gettando le
basi per poter governare a lungo l’Italia senza peraltro essere mai passato da
una verifica elettorale diretta.
Ma il vero problema è che questo
Governo, in cui si fatica a capire come il Ncd di Alfano possa essere al fianco
di Renzi ed al tempo stesso ripensare ad una nuova liaison con Berlusconi, sta
tentando di riformare una delle due Camere del Parlamento privando i cittadini
di un diritto sacrosanto come quello di eleggere i propri rappresentanti nelle
istituzioni in maniera diretta e non telecomandata.
Il nuovo Senato non si occuperà
soltanto di cose frivole, ma contribuirà ad eleggere il Presidente della
Repubblica, un terzo dei Giudici costituzionali ed un terzo dei componenti il
Consiglio Superiore della Magistratura, nomine non del tutto secondarie ed
irrilevanti in uno Stato democratico.
Ma la vera nota stonata in
questa vicenda sono le dichiarazioni rilasciate dal Capo dello Stato Napolitano
poche ore fa, quando in occasione della cerimonia di consegna del Ventaglio ha
espresso un giudizio politico e non super partes sulla riforma in esame in
Parlamento dicendo: " Non si agitino spettri di insidie e di macchinazione
di autoritarismo e non si miri a un nuovo nulla di fatto. Sulle riforme la
discussione è stata libera, estremamente articolata, non c'è stata
improvvisazione o improvvida frettolosità ".
Non ho mai avuto la possibilità
di votare o meno il Sindaco o Presidente della Provincia Renzi non abitando a
Firenze od in provincia di Firenze e tantomeno alle primarie del centro
sinistra, ma non credo possa rappresentarmi non fosse altro perché vuole
togliere ai cittadini la sovranità e democraticità del voto diretto, un voto al
quale lui si è abilmente sottratto grazie all’apporto di transfughi di Forza
Italia o di forze politiche come Scelta civica che alle recenti elezioni
europee sono state spazzate via, per cui mi auguro che la riforma del Senato
possa essere bocciata e si possa andare al più presto a nuove elezioni
politiche, dove chi vincerà sarà veramente legittimato a pieno titolo a
governare questo Paese dove 100 giorni sono diventati 1000 e dove le piccole
aziende chiudono giorno dopo giorno mentre il braccio destro di Renzi, Delrio
va in visita privata da De Benedetti ed il buon Flipper è in missione in
Mozambico ad investire 50 miliardi di dollari per il futuro dell’Italia!
Povera Italia!
Doubleg
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