Certo che noi italiani non siamo solo un popolo di santi,
poeti e navigatori ma anche di illusionisti se è vero come sembra che le Poste
Italiane per far felici tutti i suoi correntisti si compreranno una buona fetta
di quel pacco di inefficienza che risponde al nome di Alitalia.
Va da sé che l’amministratore
delegato delle Poste ha subito chiarito che i soldi dei correntisti e dei
risparmiatori non verranno per nessun motivo intaccati, ma noi italiani ben sappiamo
quante volte i buoni propositi tanto pomposamente annunciati da personaggi che
siedono su poltrone di “ natura politica “ siano poi andati a farsi benedire
per la gioia dei soliti malcapitati di turno, e chi se non noi poveri italiani.
Questa operazione non sarà altro
che l’acquisto di un autentico pacco postale colmo di inefficienze, e pensare
che chi amministra le Poste avrebbe già
di che impegnarsi visto che i postini non riescono a consegnare la posta e i giornali in tempo utile, per
non parlare dei pacchi che con la gestione affidata alla SDA sembrano diventare
giorno dopo giorno sempre più una merce rara.
Mi chiedo se abbia un senso
avere la pretesa di saper far volare gli aerei quando non si è in grado di
mantenere aperti i piccoli uffici postali che vengono chiusi a raffica uno dopo
l’altro non curandosi minimamente di mantenere vivi sul territorio quegli
avanposti che per molte persone anziane costituivano l’unico contatto con la
gestione del loro piccolo tesoretto frutto di anni e anni di risparmi!
Certo che l’impressione che qualcuno ai piani alti
dell’azienda Poste vaneggi non è poi così recondita e per averne la riprova
basta entrare in un qualsiasi ufficio postale dove si può trovare da acquistare
un ventaglio incredibile di prodotti, dal televisore al plasma alla palestra
personalizzata, per arrivare magari a breve anche alle caldaie a gas, stufe a
pellets e chi più ne ha più ne metta; se però nello stesso ufficio alle 17.30
del pomeriggio ti avvicini allo sportello per chiedere di voler comprare dei
francobolli ti senti rispondere dalla super tecnologica impiegata che nel turno
pomeridiano non è prevista la vendita dei francobolli!
E chissà se sempre ai piani alti dell’azienda Poste
qualcuno si sia mai posto il problema di controllare quanto impiega mediamente
una ricevuta di ritorno di una raccomandata a ritornare ( quando ritorna ) al
suo legittimo proprietario? Per la cronaca dai 15 ai 20 giorni lavorativi.
Del resto siamo in Italia e non in Danimarca dove la posta
viene consegnata un giorno per l’altro ( ciò che spedisco oggi,viene ricevuto
domani dal destinatario), ma chissà che da domani i nostri postini non
diventino anche piloti!
L’importante è che a noi italiani non tocchi metterci i
soldi per il carburante degli aerei che piloteranno, perché ne abbiamo già
abbastanza del salasso a cui siamo sottoposti ogni volta che ci rechiamo alla
pompa del distributore.
Doubleg
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