Sono anni che non guardo in
diretta il Festival di Sanremo e quindi solo questa mattina alle prime luci
dell’alba ho guardato ciò che mi interessava della prima puntata
dell’avvenimento più importante di RAI 1, la rete ammiraglia del servizio
pubblico nazionale.
Sapevo della presenza di Crozza e proprio a lui era dovuto
in massima parte il mio gesto di pigiare il tasto rec del decoder, essendo
curioso di vedere quale sarebbe stata la portata del suo monologo, del resto
ormai sono anni che le canzoni al festival costituiscono solamente il contorno
di una proposta televisiva che per rincorrere spasmodicamente anno dopo
anno l’audience e gli inevitabili dati
d’ascolto si è di fatto snaturata.
Seguo Crozza con una certa
continuità non fosse altro perché in ogni puntata di Ballarò tocca a lui il
ruolo di apripista con la sua copertina e devo dire che il più delle volte ho
trovato i suoi siparietti da 10 minuti o giù di lì gradevoli per non dire
addirittura qualche volta esilaranti.
Che poi si sappia quali siano le
sue tendenze politiche poco importa perché nel suo ventaglio di copertine messe
in onda su Rai 3 non ha risparmiato nessuno, magari soffermandosi alcune volte
più su alcuni personaggi del centro destra ma vista la sua radice politica mi è
sempre sembrato un fatto fisiologico e poi a dire il vero personaggi come
Formigoni si autocandidano da soli ad essere sbeffeggiati.
Ieri sera però Crozza ed i suoi
autori hanno commesso un paio di errori imperdonabili, errori che solitamente
si commettono quando si è troppo sicuri di sé.
Ma vediamoli questi errori : il
primo è di sicuro quello di non aver valutato che il palco dell’Ariston e la
platea televisiva a cui ci si rivolge calcandolo non è quella di Rai 3 o di LA7
e tutto un altro mondo con un suo pubblico ben identificato, chi siede in sala
non è il solito pubblico semi telecomandato degli studi televisivi ma è quello
che in buona parte segue da sempre il festival.
Il secondo errore decisamente
più grave del primo è quello di aver voluto iniziare il monologo da Berlusconi e qui un ruolo importante lo
hanno giocato gli autori che hanno messo in bocca a Fazio un annuncio di quelli
da segnare sul calendario, per chi di mestiere fa l’autore, e cioè la frase : “
di Bonaiuti,Verdini,Cosentino e Aznavour … il titolo è Formidable canta Silvio B. “ , un autentico
incipit da 10 e lode per dare il via ad una parodia sul Cavaliere, ma al tempo
stesso con Crozza che scendeva le scale già truccato da Berlusconi l’incipit si
è trasformato in un zolfanello acceso che di fatto ha saturato l’ambiente
togliendo il respiro a Crozza che andava avanti per forza d’inerzia ma di fatto
non faceva ridere nessuno.
Sarebbe bastato invertire
l’ordine dei personaggi trattati e forse non sarebbe successo niente, oppure
no, resta il fatto che Crozza aveva fatto una parodia quasi simile per l’intera
copertina della puntata di Ballarò di domenica sera e francamente replicare le
stesse battute a distanza di due giorni può avergli fatto pagare pegno.
Diciamo che quella di ieri sera
non è stata per Crozza una delle sue performance più riuscite anche perché una
volta sedati i contestatori e ripreso
il monologo il tutto si è trascinato avanti replicando un qualcosa di già visto
e sentito.
Poco importa se alla fine il
Crozza sia stato salutato da un caloroso applauso del pubblico, un gesto che è
sembrato più un atto dovuto per la sua indiscussa professionalità che non per
la sua esibizione.
Crozza è stato veramente penoso un monologo di cose già dette a Ballarò
RispondiEliminaMario
Crozza mi è sempre piaciuto molto ma ieri sera ha bucato, strano perchè non me lo sarei aspettato da uno delle sue capacità
RispondiEliminaFranca
Ieri sera per la prima volta da quando lo seguo non mi ha fatto per niente ridere, mi aspettavo un intervento diverso e invece non ha saputo essere brillante come sempre, è vero non faceva ridere
RispondiEliminaAnnalisa