Ma che Italia è quella in cui nel giro di ventiquattro ore due imprenditori uno di Treviso e l’altro di Perugia si tolgono la vita e la portano via ad altre ignare persone come nel caso della tragedia che ha scosso l’Umbria?
Ma che Italia è quella in cui mentre accadono queste tragedie vincitori e vinti dell’ultima tornata elettorale come se niente fosse accaduto continuano a dare uno spettacolo indecente mettendo in scena, in un momento di profondo disagio sociale avvertito da tutti ma non da loro, una squallida manfrina finalizzata al solito accaparramento di poltrone, ministeri, sottosegretariati, presidenze di commissioni parlamentari da elargire a destra e a manca ai beneficiati o premiati di turno.
Ma che Italia è quella in cui tutte e quattro le coalizioni che hanno ottenuto seggi al Senato della Repubblica pensano di avere ognuna da par suo la ricetta per salvare nell’immediato il nostro Paese senza comprendere che per fare un buon minestrone ( perché al massimo di quello si tratterrà ) non occorre solo della ottima verdura fresca ma anche in giuste dosi una manciata di sale, una grattata di pepe e un buon olio extra vergine.
Lasciando all’immaginazione di chi legge la possibilità di accostare ogni singolo ingrediente a ciascuna delle quattro forze politiche deputate a costruire una maggioranza in Senato, appare evidente che per avere in tavola un piatto di minestrone mangiabile nessun ingrediente dovrebbe essere tralasciato, anche se a buon vedere a qualcuno potrebbe anche non risultare indispensabile il pepe, per cui in ogni caso per non ottenere una sbobba almeno tre dei quattro ingredienti dovrebbero essere utilizzati.
Ma siamo poi così tanto sicuri che in un Italia dove il 65% delle famiglie non riesce a tirare avanti in maniera dignitosa e mese dopo mese vede aumentare il disagio nel non riuscire a far quadrare i propri conti un piatto di minestrone sia la pietanza che tutti vorrebbero per vedere cambiata una volta per tutte la loro vita fatta fino ad oggi di minestroni, piatti di pasta, pane e cipolla e tirate di cinghia da far paura?
Ma che Italia è quella in cui nella migliore delle ipotesi agli italiani verrà propinato un minestrone, magari riscaldato, e invece a personaggi del calibro di Giancarlo Fini,Livia Turco,Beppe Pisanu,Massimo D’Alema,Francesco Rutelli, Roberto Castelli,Pierluigi Castagnetti,Valter Veltroni,Claudio Scajola,Sergio D’Antoni,Savino Pezzotta,Franco Marini, Gabriella Carlucci,verranno consegnati assegni di “ reinserimento nella vita lavorativa “ con cifre che variano dai 45 ai 260 mila euro, assegni che va ricordato sono delle vere e proprie liquidazioni, ma che a differenza di quelle dei comuni cittadini sono esentasse.
Ma che Italia è quella in cui un senatore a vita , tal Monti, che ha spremuto come dei limoni gli italiani si preoccupa in questa fase delicatissima del Paese che possa nascere un esecutivo anti europeista e contrario a portare avanti le riforme strutturali di cui l'Italia ha bisogno e che lui si è ben guardato di fare!
Ma che Italia è quella in cui ancora oggi, nonostante lo tsunami, siedono in Parlamento freschi rieletti soggetti che da oltre quarant’anni occupano una carica politica!
Ma che Italia è quella che non ha la forza di voltare veramente pagina per fare in modo che qualcuno possa davvero scrivere una nuova storia, fatta di gente onesta e perbene che voglia impegnarsi in prima persona per portare ciascuno il proprio contributo a risanare un paese che è sull’orlo del tracollo.
Forse in questa nuova Italia per fissare il prezzo di una siringa da Bolzano a Trapani potrebbe bastare un'infermiera e non un laureato alla Bocconi.
Resta un problema, come voltare veramente pagina? Andando ancora a votare non appena si sarà insediato il nuovo Presidente della Repubblica.
Resta un problema, come voltare veramente pagina? Andando ancora a votare non appena si sarà insediato il nuovo Presidente della Repubblica.
Doubleg
Caro Giuseppe, hai ragione è un Italia che fa schifo !
RispondiEliminaMarinella