
Viene difficile pensare che un senatore ogni volta che usufruisca del ristorante interno al Senato della Repubblica non pensi che quanto pagherà a fine pasto sia più o meno paragonabile al costo di un pasto in una mensa aziendale, con il particolare non trascurabile che la differenza sul costo effettivo per le sue libagioni pari a circa un milione di euro all’anno la paghino gli italiani.
E sì, perché forse non tutti sanno che il Ristorante dei senatori nel suo ricco menu alla carta propone tra i piatti del giorno : il carpaccio di filetto con salsa al limone a poco più di tre euro, gli spaghetti alle alici a meno di due euro, un pesce spada alla griglia a poco più di tre euro, un dolce al carrello a poco più di 2 euro, mentre per una bevanda standard si spende meno di un euro e per pane e coperto poco più di cinquanta centesimi.
Non so perché ma il mio pensiero corre all’ indimenticabile battuta di Totò “ e io pago “ !!!
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