martedì 11 marzo 2014

Renzi … meglio di lui solo Guido Angeli

Dopo aver assistito domenica sera all’intervista “spottone” rilasciata da Pinocchietto Renzi al buon Fazio che gestisce “ Che tempo che fa “ come una sorta di infinita tribuna elettorale per tutto ciò che è di sinistra mi è tornato alla mente il famoso slogan “ provare per credere “ dell’indimenticabile Guido Angeli che creò una trentina di anni fa un nuovo modo di fare la tv commerciale.
Ma se l’inimitabile Guido Angeli ci invitava a provare per credere il buon Flipper null’altro fa da un mese a questa parte che intontirci con una miriade di spot che stanno diventando  un autentico fiume in piena che trasporta tonnellate di reclame.
A sentirlo il Premier sembra avere la soluzione per ogni guaio del Paese, da qui ad una settimana, tra un mese, entro maggio, prima dell’inizio del semestre europeo guidato dall’Italia e via discorrendo.
Succede però che ieri in Parlamento le tanto decantate “ quote rosa “ vengano miseramente impallinate nelle votazioni sull’Italicum alla Camera dei Deputati.
E mentre la sera prima Flipper a tutto schermo dagli studi milanesi di RAI3 ci ricordava che lui è stato il primo Sindaco a varare una giunta con più donne che uomini ed un Governo con un numero paritario tra ministri e ministre, il giorno dopo Gian Burrasca si dimentica di essere non solo il Premier Rosa ma anche il segretario di quel PD che è il partito di maggioranza relativa del Parlamento.
Se ne dimentica a tal punto da lasciare libertà di coscienza ai suoi parlamentari per il voto sulle quote rosa ( che puntualmente voteranno in larga parte la bocciatura degli emendamenti a favore della loro introduzione ) ma soprattutto non chiederà alle Ministre da lui nominate e appartenenti al suo stesso partito di spendere una parola a favore di quello che per lui era motivo di vanto solo fino alla sera prima.
E così ieri abbiamo avuto modo di provare sulla vicenda delle quote rosa che quello che Pinocchietto ci vuol far credere non corrisponde a verità, non è lui che detta ed impone le nuove regole per cambiare il Paese; a lui è toccato il ruolo dell’imbonitore mentre ai soliti di sempre spettano le decisioni … quelle che contano!

Doubleg


venerdì 7 marzo 2014

Masterchef … se la finale diventa una Festa di Paese!

Ieri sera ero tra gli spettatori paganti che hanno assistito alla finale del Talent show culinario e tutto mi sarei aspettato nel momento della proclamazione del vincitore ma non di assistere ad un finale degno della miglior sagra di paese.
E pensare che per il gran finale presso i Magazzini Generali gli autori avevano dato il meglio di se stessi, trasformando i tre impacciati padroni di casa in altrettante Ambre Angiolini di Non è la Rai, salvo che a gestire l’audio in cuffia non vi era Gianni Boncompagni come si è visto chiaramente in quelle lunghe pause che anziché creare suspense sapevano tanto di autentiche docce gelate.
A nulla è valso l’arrivo in macchina alla “ Grande Fratello “dei competitor, anche perché quando hanno attraversato la folla festante che li aspettava per vederli sul palco la frittata era già servita in tavola.
Ho la fortuna di essere nato, quando ahimè si nasceva in casa, nella cucina di un ristorante e di avervi dimorato per apprendere i “fondamentali” da mio nonno per buona parte delle mie estati da liceale; so andare in bicicletta ma in questo Talent ho notato che non c’è posto per i  gregari ( che sono poi quelli che fanno la corsa ) ed allora mi risparmio un giudizio su quello che ho visto cucinare, loro sono troppo avanti ed io troppo indietro anche se non andrei mai in un osteria a mangiare dei tortelli di zucca o peggio ancora una trippa risottata, la mia idea di osteria è un’altra.
Del resto di questo programma costruito e pensato per promuovere messaggi pubblicitari ho seguito solo la serata di ieri sera e sono ben contento di non aver sottratto in precedenza il tempo che ho sapientemente dedicato alla lettura di un buon libro.
La Tv si sa è finzione, montaggio, taglia ed incolla e mai come ieri sera si è capito quanto possa essere importante per un programma del genere il montaggio.
L’aver voluto far presa sul pubblico con la messa in onda “ in diretta “ della finale ha esposto il Talent ad una figuraccia di quelle da incorniciare, mettendo in chiaro l’inadeguatezza dei tre conduttori imbalsamati a reggere una diretta televisiva; il tutto ben contornato dalle uscite fuori luogo di una concorrente e del buon Barbieri, mentre l’appello finale a tutta camera di Bastianich vale da solo la disdetta dell’abbonamento a Sky.
Mi chiedo se valeva la pena immolarsi in diretta per assistere al lancio dell’ANSA delle 23.13 in cui comunicava con dieci minuti di anticipo il nome del vincitore o peggio ancora il lancio delle 16.50 dell’Agenzia Asca che dava conto che un raccoglitore di scommesse online maltese ( Bet 1128 ) aveva bloccato le puntate su Federico per un eccesso spropositato di puntate su di lui ( provenienti dalla zona di Milano ) tale da giustificare la possibilità che il risultato fosse ormai già noto.
E così alla fine dopo aver visto portare in tavola quella composta di limoni di Amalfi crema allo yogurt menta e basilico che parrebbe deliziosa, cambi canale con l’impressione che la Tv per l’ennesima volta ti abbia propinato una minestra riscaldata e se a farlo sono tre Chef … è tutto dire!

Doubleg