Ilpensierinodellasera ritorna il 7 gennaio 2014
venerdì 20 dicembre 2013
lunedì 9 dicembre 2013
RMC …quando la Gran Class diventa un optional!
Sembra proprio che a radio Monte Carlo la Gran Class sia
ormai un lontano ricordo e che l’emittente monegasca non perda occasione per
cercare di allontanare da sé i propri fedelissimi ascoltatori, pensando più a
cancellare i commenti che gli stessi postano sulla sua pagina facebook
piuttosto che a dare risposte alle domande del tutto legittime che vengono
postate sotto i post pubblicati sulla pagina.
Della gestione fallimentare in
termini di consensi della pagina social di RMC abbiamo già dato conto senza
peraltro che nessuno abbia eccepito nulla sui numeri riportati nel pensierino “ RMC ...quando per vincere fai autogol “, oggi ci
piace sottolineare il comportamento di chi gestisce o monitora la pagina
facebook in merito ai commenti che da qualche giorno a questa parte vengono
postati dagli ascoltatori in merito alla richiesta di notizie sulla mancata
messa in onda della “ canzone natalizia “ personalizzata.
E così mentre Radio Deejay la cui pagina facebook conta 1.121.748
” mi piace “ ha sentito il bisogno di dedicare ai propri ascoltatori la canzone
di Natale “ Comunque auguri “ dando la notizia sulla propria pagina social il 6
dicembre con un post che ha collezionato : 1404 condivisioni, 6438 mi piace e
581 commenti, RMC sulla sua pagina che conta poco più di 90.000 “ mi piace “
che cosa fa? Cancella i commenti degli ascoltatori che richiedono notizie sulla
canzone di Natale!!!
Non più tardi di ieri pomeriggio, nel periodo in cui era in onda
il buon Bragatto, su uno dei due post che sono stati pubblicati ( ottenendo 14
commenti – si avete letto bene, 14 commenti ) nelle 4 ore di programmazione
pomeridiana, il cancellatore folle ha pulito la pagina da un commento di un
ascoltatore che richiedeva notizie su quale fine avesse fatto la canzoncina per
l’ormai imminente Natale.
Non ho la più pallida idea se l’ UCAS ( Ufficio complicazioni
affari semplici ) che opera h24 a RMC abbia predisposto la realizzazione o meno
per quest’anno della canzone di Natale, ma ho avuto modo di sentire quella
approntata da Radio Deejay e l’ho trovata molto carina e soprattutto ho colto
un qualcosa di particolare che traspare nel mentre la si ascolta … e la parola
che mi sovviene è “ armonia “.
Quell’armonia necessaria per dare ad un prodotto sia pure
commerciale quell’impronta di familiarità capace di trasmettere al proprio
pubblico un sentimento di affetto e vicinanza per una festività particolare
come solo il Santo Natale sa essere.
Non me ne vogliano gli speaker di RMC ma credo che in un momento
dove tutti dovrebbero remare nella stessa direzione per tentare di risollevare
l’emittente per cui lavorano, non li vedo proprio (mentre alcuni di loro si limitano unicamente a coltivare il
proprio orticello) intenti ad esibirsi tutti insieme per confezionare una canzoncina
da dedicare ai propri ascoltatori, non fosse altro perché il capitano non ha il
controllo del proprio equipaggio … ben felice però di essere smentito già da
domani mattina!
Doubleg
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venerdì 6 dicembre 2013
Buongiorno, signora maestra!
Capita che a seguito della chiusura dei settori Nord e Sud
dello Juventus Stadium, decisa dal giudice sportivo a causa di cori razzisti,
la Juventus avanzi la proposta accettata dalla FIGC (Federazione Italiana
Giuoco Calcio), di ospitarvi i bambini.
Capita che nasca così
l’iniziativa GIOCA CON ME...TIFA CON ME, legata ai due progetti “Premio Un
Calcio al Razzismo” e “Gioca con me”, realizzati da Juventus Football Club,
Centro UNESCO di Torino e Juventus Soccer School.
Capita che l’iniziativa “Gioca
con me…tifa con me” significhi l’apertura dello stadio a 6.400 bambini e
ragazzi delle scuole elementari e medie e delle scuole calcio in occasione
della partita Juventus-Udinese di domenica 1 dicembre; iniziativa che si svolge
con il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO.
Capita che durante la partita
Juventus – Udinese a cui stanno
assistendo i bambini “ premiati” e convocati per assistere ad una giornata di
sport, nello specifico di quello sport che pure loro praticano, un intero
settore di questi bambini non trovi di meglio che insultare con una parolaccia
il portiere avversario per l’intera partita ogni qualvolta si appresti ad
effettuare il rinvio dalla sua porta.
Capita che nessuno degli
accompagnatori dei bambini abbia sentito il bisogno di intervenire per porre
fine a uno spettacolo degno del peggior tifoso adulto.
Capita che in una Italia, dove
l’educazione sta diventando ogni giorno che passa sempre di più un optional,
dei bambini riescano ad imparare e mettere in pratica alla prima occasione che
gli si presenta il lato peggiore dell’essere tifoso senza che nessuno mai li
abbia istruiti in tal senso, quasi come a dimostrare che l’intolleranza possa
essere un fattore naturale insito dentro ognuno di loro.
Capita che a questi bambini che
partecipano a progetti realizzati dalla società sportiva di riferimento e dal
Centro Unesco di Torino nessuno, a quanto sembra, abbia mai letto e spiegato
quanto riportato sul sito www.unesco.org :
“La pratica dello sport è uno strumento riconosciuto per la promozione della
pace, in quanto ignora le frontiere geografiche e classi sociali...Lo sport è
un potente strumento per rafforzare i legami e le reti sociali, e per
promuovere gli ideali di pace, fraternità, solidarietà, non violenza,
tolleranza e giustizia".
Capita che chi scrive sia fermo
ad un’idea di calcio che era quella dei Rivera e dei Mazzola, giocatori che
furono per la loro squadra autentiche bandiere e che riuscirono a trasmettere
ai ragazzini che li tifavano l’amore per i colori di una maglia, amore che
veniva prima di ogni altra cosa e che presupponeva il rispetto sempre e
comunque dell’altro, anche quando l’altro si chiamava “ avversario”.
Capita che sempre chi scrive abbia
festeggiato la propria Comunione ricevendo in regalo la maglietta della squadra
del cuore e portandola a scuola per farla vedere ai compagni di classe, prima
di entrare in classe si rivolgesse alla propria maestra dicendole : “
Buongiorno, signora Maestra … posso far vedere ai mie compagni la maglietta
ricevuta in regalo? “.
Ecco, senza andare a scomodare
psicologi od educatori penso che la spiegazione di quanto accaduto domenica
sugli spalti del Juventus Stadium stia tutta in quel “ Buongiorno, signora
Maestra “ di lontana memoria, oggi sostituito in buona parte delle scuole
elementari da un confidenziale “ Ciao Maria o Francesca o Luisa che sia “.
Doubleg
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giovedì 5 dicembre 2013
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