mercoledì 28 settembre 2011

Il grande BLUFF della LEGA

E così la LEGA che dalla prima pagina della PADANIA del giugno 1998 intonava il baciamano oggi si è ridotta a farlo il baciamano al ministro Romano, e non c’era da meravigliarsi visto che in tre anni di governo la LEGA ha votato tutti i provvedimenti imposti dal proprio padrone Berlusconi ( in buona compagnia nella copertina del 1998 ) : Lodo Alfano, legittimo impedimento, scialuppa di salvataggio a Cosentino e sostegno alla cricca della Protezione Civile.
Tutti rospi dovuti ingoiare a detta dei massimi esponenti della LEGA per ottenere in cambio il federalismo, ma quale federalismo se tutte le manovre del Governo hanno strangolato comuni e regioni e fatto abortire ancora prima di nascere il Federalismo Fiscale.

La posizione di oggi della LEGA la dice lunga sul grande BLUFF che ha riservato ai suoi elettori, che oggi più di ieri iniziano a capire quanto sia importante per la LEGA non il Federalismo ma la CADREGA.


Doubleg

martedì 27 settembre 2011

Cartellino rosso per il Cardinale Bagnasco

Chissà se il Cardinale Bagnasco Presidente della CEI ha mai fatto un viaggetto in Irlanda e precisamente nella Contea di Cork, dove nella diocesi di Cloyne ha svolto il suo ministero di vescovo dal 1987 al 2009 il Cardinale John Magee, ex segretario personale di tre pontefici, Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II.
Il Cardinale Magee è accusato di aver coperto abusi sessuali sui minori compiuti nella diocesi da lui diretta nel periodo che va dal 1996 al 2009, anno in cui il Cardinale fu costretto alle dimissioni.
Nella sola Irlanda a tutt’oggi negli ultimi 29 anni sono stati denunciati oltre 320 casi di abuso su minori perpetrati da 46 sacerdoti.
Non nutro particolare simpatia per Berlusconi e per i politici romani in genere ma credo che il Cardinale Bagnasco, forse incoraggiato da qualche cattolico passato alla sinistra, avrebbe fatto meglio a non parlare di comportamenti licenziosi e relazioni improprie, anche perché è proprio il caso di dire “ da che pulpito viene la predica “.
Da buon cattolico mi sembra una esternazione più che inopportuna.


Doubleg

lunedì 19 settembre 2011

La LEGA a Venezia che spettacolo triste

Ieri la LEGA in quel di Venezia ha messo in scena uno spettacolo a dir poco triste, dove il suo leader giusto per capire in che situazione si trovi il partito ha dovuto rilanciare il “ Trota “ ( cosa che aveva già fatto a Pian del Re ) come suo successore designato.
Il leader sempre più in balia della sua corte ha provato ad esaltare i militanti presenti invocando un referendum per la secessione e vantando di aver portato a casa i contratti di lavoro regionali ben sapendo che così non è, come altrettanto non vero è quanto affermato dalla “ badante “ Mauro che grazie alla LEGA le donne andranno in pensione prima.
Che tristezza dover dire che erano presenti cinquantamila militanti quando tutti hanno avuto sotto gli occhi la reale portata della platea militante.
Che tristezza prendersela sempre e comunque con i giornalisti rei di seminare con i loro scritti zizzania all’interno del partito mettendo questo contro quello, come se Tosi e Fontana fossero due pirla qualsiasi a cui ieri tra l’altro non è stato consentito parlare.
Che tristezza vedere tanti militanti con cartelli con su scritto ORA BASTA e inneggianti a mandare a casa Berlusconi, militanti che fanno capire che mai come oggi la base comincia a intendere in quale scenario politico si aggirano i colonnelli.
La realtà è che Bossi sembra più che mai un allenatore di pallone in odore di esonero che per giustificare le continue debacle della sua squadra se la prende con l’operato degli arbitri;
Ma lo spettacolo triste che sta mettendo in scena la LEGA è ormai palpabile ovunque ed in ogni comportamento dei massimi dirigenti di questo partito che vuol far credere di essere un movimento ma nella realtà è, eccome se lo è, un partito a tutti gli effetti con annessi e connessi.
Che tristezza in questi tempi di carestia vedere in televisione un sottosegretario della LEGA dichiararsi povero a causa dei suoi 145mila euro di stipendio all’anno che gli consentono tutto sommato una vita modesta.
Che tristezza vedere un ministro della Repubblica che fa le corna e apostrofa come cornuti i Sindaci piemontesi arrivati fino a Pian del Re per parlare con chi a Roma li governa.
Che tristezza vedere sempre a Pian del Re una Presidente della Provincia rivolgersi con un applauso di derisione verso quegli stessi Sindaci le cui istanze Lei dovrebbe rappresentare se non altro per il ruolo istituzionale che ricopre.
Che tristezza vedere un partito di GOVERNO come è la LEGA da quando sorregge Berlusconi e
che ha fatto di ROMA LADRONA la sua bandiera farsi assegnare nella finanziaria del 2010 un contributo di 800.000 euro alla scuola “ Bosina “ della moglie del capo.
Che tristezza vedere e sentire i dirigenti del partito quando parlano sui palchi lontani da Roma come esponenti dell’opposizione e invece come membri del GOVERNO in quel di ROMA LADRONA;
Che tristezza vedere importanti esponenti del partito che godono di fiducia sul loro territorio che si tacciono per non essere mandati a casa e quindi perdere la cadrega.
Che tristezza leggere sui social network di consiglieri regionali che si sciacquano la bocca affibbiando etichette sibilline a giornalisti, politici falliti e quant’altro, guardandosi però bene dal rispondere a quegli utenti che gli chiedono delle tasse imposte o peggio di quando mandano a casa Berlusconi.
Se questa è la vera LEGA sono ben contento di non farne più parte e di conseguenza di non darle più il mio voto; il mio essere leghista può essere inteso solo ed unicamente nel credere in un federalismo reale che porti a ridurre gli sprechi e soprattutto che consenta agli abitanti di ogni singola regione di gestire in maniera seria i soldi che pagano di tasse per avere dei servizi efficienti che non portino a dilatare a dismisura il prezzo di una semplice siringa come oggi avviene da nord a sud.
Il mio essere leghista non più leghista non vuol dire per nessuna ragione al mondo non sentirmi italiano o peggio ancora irridere l’inno italiano o la bandiera della nostra nazione.Che tristezza vedere un movimento nato con grandi velleità scivolare verso l’oblio che toccò al Fronte dell’uomo qualunque di Guglielmo Giannini.


Doubleg

sabato 17 settembre 2011

Quando la politica diventa un mestiere

In questi giorni in cui l’Italia è nella morsa della crisi finanziaria che fino ad ora l’aveva unicamente sfiorata vi è la corsa da parte dei politici di ogni schieramento a rilasciare dichiarazioni nelle quali ciascuno di lor signori assicura che da par suo provvederà a tagliare di qua, di là, di sopra e di sotto nell’interesse dei comuni cittadini perché una classe dirigente che si rispetti deve dare prima di ogni altro soggetto l’esempio.
Parole sante … che rimarranno solo ed unicamente parole … perché già ai tempi di tangentopoli si fece un gran vociare prospettando tagli di qua, di là, di sopra e di sotto ma oggi a distanza di vent’anni tutto è rimasto com’era.
Qualcuno si chiederà il perché di tutto questo e la risposta è semplicissima : in Italia fare politica è un mestiere.
Vi sono onorevoli che siedono in parlamento da quarant’anni, uno su tutti l’onorevole La Malfa che si occupa di politica dalla VI Legislatura e cioè dal 1972; ma se per l’onorevole La Malfa fare politica è diventato un mestiere a tutti gli effetti molti suoi colleghi non sono da meno specie tra le file del partito democratico dove ad ogni tornata elettorale viene ricordato a tutti gli elettori che per i parlamentari del Pd vige la regola dei due mandati e poi a casa.
Peccato però che D’Alema e Veltroni siano in parlamento dalla X Legislatura e cioè dal 1997 , Fassino e la presidente del partito democratico Rosi Bindi siedono in parlamento dalla XII Legislatura e quindi dal 1994, mentre Livia Turco ex ministro è in parlamento anche lei dalla X Legislatura cioè da 24 anni.
Un discorso a parte merita poi la moglie di Fassino la deputata Anna Serafini che anche lei in barba alla tanto sbandierata regola dei due mandati siede in parlamento dalla X Legislatura e quindi da 24 anni ( pur avendo saltato per la cronaca la XIV Legislatura ).
Casini poi è un altro esempio di longevità politica essendo in parlamento dalla IX Legislatura, in pratica dal 1983 ( quasi trent’anni ).
Viene quasi da sorridere quando tutti questi professionisti della politica lamentano la mancanza di un ricambio generazionale della classe dirigente politica italiana, stiamo parlando di professionisti che oltre a non lasciare spazio loro per primi alle nuove generazioni hanno fatto incetta di cariche collaterali in tutti questi anni in cui si sono messi al servizio dei cittadini.
Cosa dire se non un grazie ad un onorevole che per quarant’anni o trent’anni si è messo al servizio dei cittadini o a quei Sindaci o Presidenti di Regione che sempre nell’interesse dei loro cittadini mantengono una volta eletti la doppia carica.
Di certo questi signori che ogni volta che si muovono nell’interesse dei cittadini movimentano una valanga di costi tra scorte, auto blu e relativi autisti nulla hanno imparato dalla tragica e prematura scomparsa di Anna LINDH Ministro degli esteri svedese e già Presidente del Consiglio d’Europa che nel settembre del 2003 venne uccisa da uno squilibrato in un centro commerciale di Stoccolma mentre come una normale cittadina faceva acquisti senza l’ausilio della scorta.
Ma oltre a non aver imparato nulla da come in altri paesi europei il parlamentare sia chiamato a far politica intesa veramente come il mettersi al servizio della comunità, in questi giorni il ministro dell’attuazione del programma di governo Gianfranco Rotondi in un momento in cui buona parte degli italiani hanno problemi a far quadrare i loro conti mensili e non riescono a vedere la luce se ne esce con alcune dichiarazioni ( dalle quali nessuno dei colleghi ha preso le distanze ) che si commentano da sole.
Il buon ministro in alcune dichiarazioni rilasciate alla stampa afferma : “ le misure contro i privilegi della politica le considero un insulto alla intelligenza “ - “ la gente ormai ci detesta tanto vale che i parlamentari vengano coccolati “ - “ un tempo si accusava i politici di rubare, oggi gli si rimprovera solo di avere dei privilegi previsti dalla legge “.
Una cosa è certa gli italiani che lavorano farebbero volentieri a meno di occuparsi dei politici ma sono loro stessi che ci vomitano addosso la loro presenza dalle migliaia di intercettazioni che li sorprendono mentre guarda caso stanno facendo “ gli interessi dei cittadini “.

Doubleg