giovedì 10 novembre 2011

Governo tecnico o telecomandato?

Che ai mercati non possa fregar di meno di chi governerà l’Italia lo si è capito benissimo ieri con quello che è successo in borsa e in termini di spread, Berlusconi lascia e i mercati anziché migliorare peggiorano ed oggi è arrivata puntuale la controprova mentre il mormorio di Mario Monti prossimo presidente del consiglio aumenta a dismisura la borsa e lo spread fanno registrare non un balzo stratosferico in positivo ma un quasi insignificante miglioramento.
Molti politici si chiedono chi siano i “ mercati “ quasi facendo finta di non sapere che questi signori che speculano sulle disgrazie altrui spesso e volentieri hanno nomi e cognomi, e le banche comprese quelle italiane fanno la loro parte in questo gioco al massacro per i risparmiatori.
E così arriviamo al punto cruciale della attuale situazione politica che può essere così fotografata:
da una parte vi è il Pd che avendo oggi l’opportunità di andare a governare e quindi far vedere agli italiani come risolverebbero loro i nostri problemi forti anche dei sondaggi che li danno totalmente vincenti in caso di elezioni, cosa fanno .. preferiscono passare la mano a Mario Monti nell’interesse degli italiani;
dall’altra vi sono circa trecento tra onorevoli e senatori che in caso di elezioni anticipate perderebbero il diritto alla pensione, per cui in ogni schieramento politico nessuno escluso i vari segretari politici devono fare anche i conti con questi rappresentanti del popolo italiano che prima di rappresentarci per benino pensano a rappresentare loro stessi;
vi sono poi i veri artefici della caduta di Berlusconi e cioè i politici di professione ( quelli per intenderci che non hanno mai lavorato un giorno in vita loro ) che perseguono ognuno il loro scopo : Fini quello di avere un anno di ulteriore campagna elettorale a spese dello stato, andando a fare ospitate come quella di stasera da Santoro nella doppia veste di Presidente della Camera e di Presidente del Fli; Casini quello di fare di tutto per tirare dentro il Pd in modo da poter andare con il loro appoggio al Quirinale nel 2013; Scaiola e Pomicino ( ma ci pensate! Pomicino che torna in auge e fa da tramite per il passaggio della Carlucci nell’UDC) che da navigati esperti del palazzo insinuano nei poveri ( si fa per dire ) parlamentari “ peones “ lo spettro della non rielezione cercando di tirarli di qua o di là a secondo di un mero tornaconto in termini di cadreghe;
vi è poi il Pdl che dilaniato al suo interno da giochi di potere, tesseramento e quant’altro dovrebbe indicare al Capo dello Stato non solo la volontà di ricorrere alle elezioni immediate ma anche quella di consentire la realizzazione di un nuovo governo sempre di centrodestra orfano di Berlusconi, che vari in pochi mesi una nuova legge elettorale e porti in primavera a nuove elezioni;
infine vi è il neo senatore a vita Mario Monti che il Presidente della Repubblica ha nominato ieri ( e guarda caso non all’inizio del suo mandato ) e che per ammissione di un suo stretto collaboratore sarebbe al lavoro da oltre quattro mesi per formare il nuovo governo; ma se si tratta di un governo tecnico perché l’esigenza di dare a Monti alla vigilia della sua nomina una veste politica, forse per garantire alla destra che il governo tecnico non possa tramutarsi in un governo di sinistra?
Una cosa è certa l’eventuale governo Monti sarà il governo delle banche e gli italiani saranno chiamati con la scusa di dover far presto a nuovi e ulteriori sacrifici, del resto è ormai un ritornello quello che ci paragona alla Grecia dimenticando che la Grecia ha il pil della provincia di Vicenza e che l’Italia è un paese solido e di risparmiatori che qualcuno ( gli speculatori ) vuol far apparire a rischio per poter continuare a lucrare sulla povera gente.
I governi tecnici sono spesso governi telecomandati da qualcuno che sta nell’ombra e allora meglio che vi sia chiarezza fino in fondo.

Doubleg

Viale del tramonto ....

L'immagine che riprende Berlusconi mentre stringe la mano di Bossi all'esito della votazione negativa sul bilancio dello stato è quella che meglio sintetizza lo stato d'animo di questi due politici che stanno per uscire definitivamente di scena dal palcoscenico della politica italiana, Berlusconi sembra dire a Bossi " ormai è finita ".
E finita lo è per davvero per entrambi, Berlusconi ha dimostrato se ancora ve ne fosse bisogno di non essere un politico di professione, capace come è stato di non accorgersi che erano quattro mesi che i veri professionisti della politica ( quelli per intenderci che non hanno mai lavorato un giorno in vita loro ) stavano lavorando per arrivare alla paventata soluzione di Monti al governo; Bossi invece molto mestamente si avvia a terminare la propria vita politica con un insuccesso, reo di non aver convinto il cavaliere ad andare ad elezioni anticipate quando la sua base lo chiedeva e quando soprattutto ciò sarebbe stato possibile in maniera indolore per il paese, oltre ad essere palesemente impossibilitato a gestire ancora per molto la fronda interna al suo partito.

Doubleg


domenica 6 novembre 2011

GENOVA ... un disastro annunciato

Sono passati 41 anni dall’alluvione del 1970 e Genova si è ritrovata a dover fare i conti con un disastro più volte annunciato, sei le vittime che hanno pagato con la vita l’incapacità di ragionare in termini pratici da parte di chi gestisce le istituzioni pubbliche.
E così a disastro avvenuto dobbiamo assistere ancora una volta al triste e disgustoso scarica barile dei politici che si preoccupano unicamente di addossare ad altri le loro colpe o peggio negligenze, il sindaco Vincenzi avrebbe fatto meglio a rimanere nel suo palazzo anziché girare scortata per una città stravolta dall’acqua e tacere.
Dopo questa ennesima sciagura, preceduta da altre di minore entità nel 1992 e nel 1997, viene spontaneo porsi una domanda, ma in questi 40 anni che cosa è stato fatto dalla classe politica genovese e ligure per evitare che un evento atmosferico sia pure anomalo e straordinario porti ancora oggi nell’era della tecnologia più avanzata alla morte ! la risposta è semplicissima non si è fatto nulla, possibile che in un lasso di tempo in cui si è passati dal seguire il disastro del 1970 alla radio o da una scatola mastodontica che trasmetteva in bianco e nero, al vedere in tempo reale su internet i drammatici filmati amatoriali nessuno dicono nessuno abbia avuto uno straccio di idea, sia o non sia lo scolmatore, per far sì che non si muoia più per l’acqua.
Genova è da sempre amministrata dalla sinistra, e la paladina della sinistra l’attuale sindaco Vincenzi è addirittura un ambientalista ed allora viene spontaneo porle una domanda, cosa ha fatto lei come sindaco e prima ancora come presidente della provincia di Genova per impedire una cementificazione selvaggia in tutti questi lunghi anni di impegno politico al servizio dei cittadini.
Sarà pur vero che Berlusconi ed il suo governo hanno messo in piedi due condoni edilizi ( per cui il nostro premier avrebbe fatto meglio ancora una volta a tacere anziché parlare di cementificazione selvaggia ), ma i condoni servono per sanare irregolarità preesistenti, e nello specifico chi ha permesso se non chi l’ha amministrata di far diventare Genova un ammasso di cemento in questi 40 anni.
La sinistra ha fatto del “ chi sbaglia paga “ la sua bandiera, contestando ai politici di destra di non dimettersi mai, ed allora anche il sindaco Vincenzi non può sottrarsi a questa regola se da donna di sinistra vuole essere “ eticamente diversa “, a maggior ragione se a chiederglielo sono i cittadini genovesi.


Doubleg