Certo che non deve essere stato
facile per Sergio Cofferati, meglio conosciuto come il cinese, prendere la
decisione che ha preso: quella di andarsene da quel partito di cui è stato
co-fondatore e nel quale ha militato per oltre 40 anni ligio alla più ferrea
disciplina di partito.
Speriamo che quanto accaduto in
occasione delle primarie liguri serva a far capire in maniera chiara e precisa
a chi vota da sempre a sinistra dove stia portando il Partito democratico il
segretario del partito nonché Premier Matteo Renzi.
L’immagine che esce fuori dal brutto pasticciaccio delle
primarie liguri è quella di un partito che si sta allontanando sempre più dai
suoi elettori con decisioni che hanno dell’incredibile, come quella presa dal
segretario Renzi che nel corso della Direzione del partito tenutasi a Roma ha
liquidato la vicenda ligure in maniera frettolosa e soprattutto superficiale,
affermando: “La discussione sulla primarie liguri per noi finisce qui, da oggi
si lavora per vincere le elezioni, alle primarie liguri è successo un casino,
ci sono stati problemi, abbiamo trovato una soluzione. Ora per cortesia bisogna
smetterla di fare i tafazzi sulle primarie”
Non so voi, ma la vicenda ligure più che una tafazzata mi
ricorda quel Cetto La Qualunque con cui Antonio Albanese ci ha regalato quel
magnifico affresco della classe politica italiana che è “Qualunquemente “
Forse il buon Renzi non si è
accorto che alle primarie liguri hanno partecipato 54.000 votanti, mentre nel
dicembre del 2013 si recarono ai seggi 81.870 cittadini, il che vuol dire che
il 34% degli elettori di sinistra sono rimasti a casa, senza contare che a
quanto sembrerebbe una buona parte di chi si è recato a votare nulla ha a che
vedere con il PD e tantomeno con la sinistra.
Basta scorrere l’elenco dei 13
seggi in cui è stato dichiarato nullo il voto espresso da tutti quelli che si
sono recati al seggio ( Lavagna, Moconesi, Beverino, Albisola Superiore, Savona
Villapiana, Badalucco, Perinaldo, Spezia Centro, Santo Stefano al Mare, Deiva
Marina, Sarzana 48, Millesimo, Savona Lavagnola ) per capire come si possa
parlare di primarie da annullare anziché da ratificare.
Sono stati annullati quasi 4000
voti sui 54.000 scrutinati ( in pratica il 7,5% ) e su altri due seggi sono in
corso indagini da parte della magistratura e dell’antimafia e il buon Renzi
seguito dal segretario regionale del partito non hanno trovato di meglio che
ratificare i risultati delle primarie senza nemmeno aspettare la fine dei
lavori della commissione di garanzia.
Giusto per fare un esempio che
può meglio spiegare gli aiutini avuti dalla candidata Paita nella sola
provincia di Savona è opportuno ricordare l’esito di un sondaggio realizzato da
Opimedia consulting con il metodo delle interviste telefoniche tra il 29
novembre e il primo dicembre 2014 su di un campione di 680 persone residenti in
provincia di Savona; tale sondaggio sentenziò che Cofferati al momento della
rilevazione avrebbe avuto un seguito del 57%, contro il 37% della Paita e il 4%
di Tovo; considerato che l’errore statistico medio atteso per tale sondaggio
era del 2,8% viene da porsi in maniera legittima una domanda:
perché i dati del sondaggio
sembrano in sintonia ( al lordo dell’errore statistico previsto ) con il
risultato raggiunto da Toso in provincia di Savona ( 0,81% reale contro il 4%
assegnato dal sondaggio, 4% - 2,8%= 1,2% poco lontano dall’0,81%) mentre
risultano completamente sballati rispetto agli altri due contendenti: Cofferati
dato al 57% dal sondaggio prende un 31% reale, mentre la Paita data al 37% dal
sondaggio prende un 67% reale!
Può darsi che nel giro di un mese
gli elettori delle primarie della provincia di Savona abbiano cambiato a 360
gradi la loro opinione sui due principali contendenti, oppure come sembra più
veritiero, qualcuno estraneo all’elettorato di sinistra ha mosso un buon numero
di truppe cammellate per favorire la candidata Paita.
Le notizie che arrivano da
Albenga, Savona, Imperia e da alcune zone di Genova raccontano di numerosi
stranieri giunti ai seggi per votare senza peraltro saper giustificare il
motivo della loro presenza in loco, o di intere squadre giovanili portate a
votare, ma credo che l’immagine più eloquente sulla validità di queste primarie
sia quella registrata nel seggio di Albisola Superiore dove l’attuale Sindaco (
e altri esponenti della sua maggioranza ) a capo di una lista civica di
espressione di centro destra, quel Franco Orsi già vice Presidente della
Regione Liguria per Forza Italia ( dal 2000 al 2005 ) e senatore della
Repubblica per il Popolo della Libertà ( dal 2008 al 2013 ) si è recato a
votare dichiarando apertamente di aver votato per Raffaella Paita.
Per carità, in politica i cambi
di casacca sono perennemente all’ordine del giorno e del resto che la futura
presidenza Paita possa voler dire una ripetizione a livello regionale
dell’accordo con il centro destra che regge l’attuale governo è cosa risaputa
non fosse altro per il messaggio lanciato dal ministro Pinotti in occasione
della sua visita a Genova per sostenere la candidata Paita (messaggio mai
smentito dalla direzione e dal segretario nazionale del PD).
Questa brutta vicenda segna la
fine di una pratica di “democrazia diretta” che il Pd aveva sbandierato come
simbolo della propria politica innovativa; le primarie sono servite a far
salire “sulla barca che va” più gente possibile per legittimare a suon di
milioni di voti la salita al potere di un segretario nazionale che non ha fatto
alcuna distinzione tra chi gli assegnato il proprio voto generando di fatto un
meccanismo che ha mandato a fondo la barca nel momento in cui come nel caso
della Liguria sono salite a bordo una quantità imprevista ma non imprevedibile
di zavorre!
Chi sono i protagonisti :
Raffaella Paita
È nata alla Spezia il 23 novembre 1974 ed è sposata con
Luigi Merlo attuale Presidente dell’Autorità portuale di Genova.
Ha una lunga militanza nella
sinistra, nei primi anni novanta è stata segretaria provinciale e poi regionale
della Sinistra Giovanile.
Dal 1997 al 2002 è stata capogruppo dei Ds nel Consiglio
comunale della Spezia, e dal 2002 al 2007 capo di gabinetto del sindaco della
Spezia, Giorgio Pagano.
Nel 2007 è stata nominata
assessore della Spezia nella squadra del sindaco Massimo Federici.
Nel 2010 è eletta consigliere
regionale della Liguria e assume il ruolo di capo-gruppo del Partito
Democratico; nell’ottobre dello stesso anno entra a far parte della Giunta
regionale ligure con la delega alle infrastrutture ( che fu del marito nella
precedente giunta Burlando ).
Sergio Cofferati
È nato a Sesto e Uniti (CR) il 30
gennaio 1948, grande appassionato di fantascienza, musica lirica e fumetti ( in
particolare di Tex ).
Inizia a lavorare alla Pirelli di
Milano e da semplice iscritto al sindacato FILCEA (CGIL), che raccoglie i
dipendenti del comparto chimico, percorre tutta la scala organizzativa del
sindacato, arrivando nel 1988 a dirigere la FILCEA, divenendone segretario
generale.
Viene nominato nella segreteria
nazionale della CGIL nel 1990, e nel 1994 succede a Bruno Trentin nel ruolo di
segretario generale, incarico che ricopre fino al 21 settembre 2002.
Nel giugno del 2004 diventa
Sindaco di Bologna e prima della fine del suo mandato annuncia che non si
ricandiderà per un secondo mandato avendo l’esigenza di stare vicino alla sua
famiglia a Genova.
Si appresta quindi a ritornare al
suo lavoro alla Pirelli ma quasi in contemporanea l’allora segretario del PD
Franceschini annuncia che il partito lo candiderà alle ormai imminenti elezioni
europee nella circoscrizione del Nord-Ovest.
Cofferati risulterà eletto al
Parlamento Europeo nel giugno del 2009 e verrà riconfermato per un secondo
mandato nelle elezioni del maggio 2014.
Luigi Merlo
È nato alla Spezia il 31 marzo
1965, sposato con Raffaella Paita attuale assessore alle infrastrutture della
Regione Liguria e candidata Presidente alle prossime elezioni regionali.
Dal 1990 al 1997 è stato Consigliere comunale alla Spezia.
Dal 1997 al 2005 è stato Vice
Sindaco della Spezia e Assessore alle seguenti deleghe:
personale, organizzazione,
informatica, riforma sistema culturale, pubblica istruzione, sanità, attività
economiche e infine urbanistica.
Dal maggio 2005 al febbraio 2008
è stato Assessore regionale ai porti, trasporti, infrastrutture e logistica
(assessorato oggi retto da sua moglie).
Sino a Luglio 2012 è stato
Presidente del Retroporto di Alessandria e Presidente di Ligurian Ports.
Dal luglio 2012 al luglio 2013 è
stato Presidente di Assoporti (Associazione Porti Italiani).
Attualmente ricopre inoltre gli
incarichi di:
Presidente dell'Autorità Portuale
di Genova dal febbraio 2008.
Vicepresidente Vicario di Assoporti dal luglio 2013.